Chiesa di Santa Chiara | |
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Stato | ![]() |
Regione | Lazio |
Località | Roma |
Coordinate | 41°53′50.5″N 12°28′35.54″E |
Religione | cattolica di rito romano |
Titolare | Chiara d'Assisi |
Diocesi | Roma |
Stile architettonico | neorinascimentale |
Inizio costruzione | 1883 |
Completamento | 1890 |
Sito web | www.seminairefrancais.org/histoire-et-lieux/la-chapelle.html |
La chiesa di Santa Chiara è un luogo di culto cattolico di Roma, nel rione Pigna, situato sulla piazza omonima. È dedicato a santa Chiara d'Assisi.
Storia
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Fu edificata su disegno di Francesco da Volterra nel 1563 per ordine di Pio IV,[1] ed in onore di San Pio I, e ad essa fu annesso un monastero, asilo di donne convertite. Queste vi rimasero fino al 1628, anno in cui furono trasferite in un altro monastero presso la via della Lungara e sostituite da religiose clarisse, che dedicarono la chiesa alla loro santa fondatrice. Nel 1814 anche queste monache vennero traslocate e la chiesa affidata alla confraternita di San Gregorio Taumaturgo.[1]
Dopo il crollo del tetto a metà dell'Ottocento, la chiesa fu abbandonata. In seguito chiesa e monastero divennero sede del Seminario Francese di Roma,[2] che ricostruì la chiesa tra il 1883 e il 1890:[1] in quell'occasione la facciata fu rifatta da Luca Carimini.[3]
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]Il portale d'ingresso è incorniciato da una coppia di colonne che sorreggono un timpano semicircolare con una lunetta decorata che ritrae una santa dentro una mandorla circondata dagli angeli. Ai lati si aprono due nicchie con dei timpani triangolari, sopra i quali si trovano delle finestre rotonde.
Nella parte superiore della facciata si trovano sette finestre sovrastate dai busti di sette santi, che sono: Bernardo di Chiaravalle, Dionigi di Parigi, Ilario di Poitiers, Carlo Borromeo, Martino di Tours, Francesco di Sales e Vincenzo de' Paoli.[4] Sotto le finestre c'è un'iscrizione in latino: DEO OPTIMO MAXIMO IN HONOREM IMMACVLATI CORDIS MARIAE ET CLARAE VIRGINIS ("A Dio, il più buono, il più grande, in onore del Cuore Immacolato di Maria e della vergine Chiara"). Il timpano triangolare che si trova in cima alla facciata è decorato da un rilievo che ritrae la Madonna delle Vittorie attorniata dal venerabile Francesco Libermann e dall'abate de Gesnettes, opera dello scultore Domenico Bartolini.[4][5]
All'interno, la chiesa possiede un'unica navata. Nei primi anni 2000, l'allora gesuita sloveno Marko Ivan Rupnik, un mosaicista, realizzò nel presbiterio dei mosaici che ritraggono l'Annunciazione, la crocifissione di Gesù, il Cristo Pantocratore e la Pentecoste.[6]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c Armellini 1891, p. 491.
- ^ Ciofetta 1996, p. 15.
- ^ CARIMINI, Luca - Enciclopedia, su Treccani. URL consultato il 6 aprile 2025.
- ^ a b Pietrangeli 1980, p. 18.
- ^ Ciofetta 1996, p. 16.
- ^ CHIESA DI SANTA CHIARA DEL PONTIFICIO SEMINARIO FRANCESE A ROMA [2004], su Centro Aletti. URL consultato il 6 aprile 2025.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Mariano Armellini, Le chiese di Roma dal secolo IV al XIX, Roma, Tipografia Vaticana, 1891.
- Simona Ciofetta, "Santa Chiara", in Roma Sacra: guida alle chiese della città eterna, Roma: Cosmofilm, (8), 1996: p. 15–16.
- Carlo Pietrangeli, Guide rionali di Roma: Rione IX: Pigna, Fratelli Palombi Editori, 1980.
- Claudio Rendina, Le Chiese di Roma, Newton & Compton Editori, Milano 2000, p. 68.
- Filippo Titi, Descrizione delle Pitture, Sculture e Architetture esposte in Roma, Roma 1763, su penelope.uchicago.edu.
- C. Villa, Rione IX Pigna, in AA.VV, I rioni di Roma, Newton & Compton Editori, Milano 2000, Vol. II, pp. 556–618.
Altri progetti
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