Chiesa del Santissimo Salvatore
StatoItalia (bandiera) Italia
RegioneLombardia
LocalitàCormano
Indirizzovia Roma
Coordinate45°32′38.34″N 9°10′14.76″E
Religionecattolica
Arcidiocesi Milano
Completamento1792

La chiesa del Santissimo Salvatore è la parrocchiale di Cormano, in città metropolitana e arcidiocesi di Milano[1][2]; fa parte del decanato di Bresso.

La prima citazione dell'ecclesia Sancti Salvatoris di Cormano, dipendente dalla pieve di Santa Maria di Bruzzano, risale al 1147 ed è contenuta in un documento dell'arcivescovo Oberto; una seconda menzione reca la data del 12 marzo 1178[1].

La chiesa è poi elencata nel Liber Notitiae Sanctorum Mediolani, redatto alla fine del XIII secolo da Goffredo da Bussero, e dallo Status Ecclesiae Mediolanensis si apprende che era parrocchiale[1].

Nella relazione della visita pastorale del 1582 dell'arcivescovo Carlo Borromeo si legge che questo edificio era di dimensioni ridotte, che il soffitto era in legno, che l'ingresso era posto a occidente e che vi era annesso il camposanto; il presule ordinò in quell'occasione che venisse eseguito un ampliamento del luogo di culto[1]. Negli anni successivi queste disposizioni vennero rispettate[1].

Con la peste del 1630, il cimitero attiguo alla chiesa non bastò più, tanto che nel pavimento della stessa si rese necessario realizzare nuove sepolture[1].

Nel 1756 l'arcivescovo Giuseppe Pozzobonelli, durante la sua visita, trovò che la parrocchiale del Santissimo Salvatore, in cui avevano sede le confraternite del Santissimo Sacramento e della Beata Vergine di Monte Carmelo, aveva come filiale l'oratorio di San Cristoforo di Ospitaletto e che i fedeli ammontavano a 480[3].

In seguito alla sua nomina a parroco di Cormano, avvenuta il 10 settembre 1789, don Felice Castiglioni si rese conto delle pessime condizioni in cui versava la chiesa e, pertanto, ne promosse la riedificazione ex novo: nel 1791, ottenuta l'autorizzazione necessaria, iniziarono i lavori, che si conclusero in pochi mesi, tanto che il 26 luglio 1792 la nuova parrocchiale venne aperta al culto[1].

Nel 1814, grazie all'interessamento di don Carlo Cereda, la chiesa fu dotata dell'organo; tuttavia, nei due decenni successivi questo si deteriorò tanto da dove essere sostituito nel 1840 da un nuovo strumento realizzato dal bergamasco Felice Bossi[1].

La sagrestia fu costruita nel 1850, mentre sette anni dopo venne aggiunta la cappella laterale di San Felice, mentre nel 1871 si provvide a realizzare la nicchia che ospita il fonte battesimale[1].

Degli atti della visita pastorale del 1901 dell'arcivescovo Andrea Carlo Ferrari s'apprende che il numero dei fedeli era pari a 1650 e che la parrocchiale era sede della confraternita del Santissimo Sacramento e delle tre Pie unioni di Nostra Signora delle Vittorie, dell'Apostolato della Preghiera e della Madonna del Carmine[3]; nel 1903 fu condotto un restauro delle coperture[1].

Nel 1930 la parrocchia passò dal vicariato foraneo di Bruzzano a quello di Bresso[3]; nel 1939 il cardinale Alfredo Ildefonso Schuster mutò la dedica della chiesa parrocchiale: dal titolo di San Salvatore, vescovo di Belluno (assente nel Martirologio Romano), si passò a quello di Gesù Cristo Santissimo Salvatore[2].

Nel 1941 il campanile venne interessato da una risistemazione[1], mentre fu condotto un ampliamento della chiesa tra il 1952 e il 1956, a causa dell'aumento della popolazione cormanese[1].

Nel 1971-72, con la riorganizzazione territoriale dell'arcidiocesi voluta dall'arcivescovo Giovanni Colombo, la parrocchia entrò a far parte del decanato di Bresso[3].

Tra il 1978 e il 1979 la chiesa fu oggetto di un importante restauro, in occasione del quale si procedette pure all'adeguamento liturgico secondo le usanze postconciliari mediante lo spostamento dell'altare[1].

Nel 2010 il luogo di culto venne dotato anche dell'ambone, benedetto dall'arcivescovo Dionigi Tettamanzi nella primavera di quell'anno[3].

La facciata a capanna della chiesa, rivolta a oriente, è suddivisa da una cornice marcapiano aggettante in due registri: quello inferiore, scandito da quattro lesene corinzie, presenta centralmente il portale d'ingresso e ai lati due nicchie con le statue raffiguranti i Santi Antonio da Padova e Teresina del Bambino Gesù, mentre quello superiore è caratterizzato da una finestra murata[1].

Al di sopra della parrocchiale si erge il campanile a base quadrata, la cui cella presenta su ogni lato una monofora a tutto sesto ed è coperta dal tetto a quattro falde[1].

L'interno dell'edificio si compone di un'unica navata, divisa in tre campate, sulla quale si affacciano i bracci del transetto, introdotti da archi a tutto sesto, e le cui pareti sono scandite da lesene sorreggenti la trabeazione modanata e aggettante sulla quale si imposta la volta a botte; al termine dell'aula si sviluppa il presbiterio, rialzato di alcuni gradini, delimitato da balaustre e chiuso dall'abside di forma semicircolare[1].

Qui sono conservate diverse opere di pregio, tra le quali il quadro di scuola lombarda raffigurante la Madonna con bambino in grembo con al fianco i Santi Ambrogio e Salvatore vescovo, risalente all'inizio del XVII secolo[4], e un Crocifisso ligneo dell'Ottocento[1].

  1. ^ a b c d e f g h i j k l m n o p q Chiesa del Santissimo Salvatore <Cormano>, su Le chiese delle diocesi italiane, Conferenza Episcopale Italiana. URL consultato il 24 febbraio 2025.
  2. ^ a b BeWeB.
  3. ^ a b c d e Parrocchia del Santissimo Salvatore, su LombardiaBeniCulturali, Regione Lombardia. URL consultato il 24 febbraio 2025.
  4. ^ Chiesa di S. Salvatore - Cormano (MI), su lombardiabeniculturali.it. URL consultato il 24 febbraio 2025.

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