Riserva faunistica degli okapi | |
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Réserve de faune à okapis | |
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Tipo di area | Parco nazionale |
Codice WDPA | 37043 |
Class. internaz. | II |
Stati | ![]() |
Superficie a terra | 13.726,25 km² |
Mappa di localizzazione | |
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Sito istituzionale | |
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Riserva faunistica degli okapi | |
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Tipo | Naturali |
Criterio | (x) |
Pericolo | dal 1997 |
Riconosciuto dal | 1996 |
Scheda UNESCO | (EN) Okapi Wildlife Reserve (FR) Réserve de faune à okapis |
La Riserva faunistica degli okapi (in francese: Réserve de faune à okapis) è un'area naturale protetta situata nella foresta pluviale del fiume Ituri, nel nord-est della Repubblica Democratica del Congo, vicino al confine con Sudan e Uganda. Con i suoi 14.000 km² copre circa un quinto dell'intera foresta.
La riserva faunistica di specie di primati e uccelli in via di estinzione è di circa 5000 Okapi, sui 30.000 che vivono in natura.[1] Nel 1996, c'erano anche circa 7.500 elefanti e 7.500 scimpanzé all'interno della riserva,[1] anche se questi numeri sono probabilmente diminuiti significativamente negli ultimi anni a causa del bracconaggio e dell'instabilità politica.[2] La riserva, creata nel 1992,[3] ha anche siti panoramici eccezionali, tra cui le cascate di Ituri ed Epulu. È abitata da popolazioni nomadi tradizionali di pigmei Mbuti e cacciatori di Efe.[4]
Nel 1996 è stato riconosciuto come sito patrimonio dell'umanità dall'UNESCO.[5]
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]Come suggerito dal nome, il parco è dedicato agli okapi. Nel 1996 ne sono stati stimati 3.900-6.350 esemplari nel parco. È anche il luogo in cui si trova il Centro di Ricerca e Conservazione di Epulu, sul fiume Epulu. Questo centro risale al 1928 quando il campo venne fondato dall'antropologo statunitense Patrick Putnam come punto di cattura, dove gli okapi selvatici venivano catturati e spediti negli zoo europei ed americani. È tuttora usato per la cattura degli animali, anche se vengono usate diverse metodologie. Vengono catturati, tenuti in cattività, lasciati riprodurre e solo i figli vengono trasferiti, visto che ne è stata dimostrata la maggior possibilità di sopravvivenza. Il centro viene utilizzato anche per lavori di conservazione e ricerca.
Oltre agli okapi la riserva ospita anche altre specie a rischio, come gli elefanti delle foreste ed almeno tredici specie di simiiformes. Questa terra è abitata dalla tribù nomade dei pigmei bambuti e da agricoltori bantu indigeni.
Minacce e attacchi contro la riserva
[modifica | modifica wikitesto]La riserva faunistica degli okapi venne aggiunta ai patrimoni dell'umanità nel 1997. I maggiori problemi del parco sono il disboscamento, causato soprattutto dall'agricoltura, e la caccia a sfondo commerciale per la vendita di bushmeat. Anche le miniere d'oro hanno rappresentato un problema.[4] Nel 1997, il Comitato dell'UNESCO ha iscritto la riserva nella Lista del Patrimonio Mondiale in Pericolo appena un anno dopo la sua iscrizione nella Lista del Patrimonio dell'umanità a seguito di notizie di conflitti armati nell'est del paese, conflitti che hanno portato al saccheggio e al massacro di elefanti. Dal 2005 le guerre nella parte orientale dello stato si è spostata dentro i confini del parco, obbligando i dipendenti a fuggire. Mentre gli indigeni bambuti e bantu rispettano la foresta, non si può dire la stessa cosa degli immigrati.
La RFO è stata bersaglio di numerosi attacchi da parte di miliziani attivi nella regione per diversi anni. Il 24 giugno 2012, il centro di ricerca di Epulu è stato bersaglio di un attacco da parte di ribelli Mai-Maiarmati, bracconieri di elefanti e minatori illegali. Sei persone, tra cui due guardie forestali, sono state uccise, i locali della riserva saccheggiati e dati alle fiamme e 13 dei 14 okapi presenti sul sito massacrati.[6] Il 20 luglio 2012, l'UNESCO ha stanziato 30.000 dollari in aiuti di emergenza per aiutare la ricostruzione e per aiutare le famiglie delle vittime.[7] All'inizio di agosto, la situazione della sicurezza era migliorata grazie alle truppe dell'esercito congolese e alle guardie dell'Autorità congolese per la fauna selvatica, ed erano iniziati i preparativi per le riparazioni del centro.
Il 4 luglio 2017, una dozzina di eco-guardie sono state uccise durante un attacco da parte di uomini armati ai posti di sicurezza in questa area protetta vicino a Mambasa. I giornalisti stranieri (due britannici e un americano), e diversi ranger del parco locale sono fuggiti illesi ma cinque dipendenti della riserva (quattro guardiani e un tracker) sono stati uccisi.[8][9] Anche molti degli aggressori furono uccisi.[9] Dal 2020 nella regione imperversa la milizia Simba guidata da "Manu", ex braccio destro del leader della milizia Paul Sadalah alias Morgan, ucciso dalle FARDC. Questa milizia è caratterizzata da attacchi alle aree minerarie.[10]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b (EN) Okapi Wildlife Refuge, in UNESCO World Heritage Centre, United Nations Educational, Scientific, and Cultural Organization. URL consultato il 13 giugno 2021.
- ^ (EN) Michael Somers, Rene L. Beyers, John A. Hart, Anthony R. E. Sinclair, Falk Grossmann, Brian Klinkenberg e Simeon Dino, 11, in Resource Wars and Conflict Ivory: The Impact of Civil Conflict on Elephants in the Democratic Republic of Congo - The Case of the Okapi Reserve, PLOS ONE, vol. 6, 2011, pp. e27129, ISSN 1932-6203 .
- ^ (FR) Arrêté ministériel 045/cm/ecn/92 du 2 mai 1992 portant création et délimitation d'une réserve naturelle dénommée « réserve de faune à okapis », su Lewganet.cd. URL consultato l'8 giugno 2023.
- ^ a b (FR) Réserve de faune à okapis, in UNESCO Centre du patrimoine mondial. URL consultato il 10 giugno 2023.
- ^ Unesco, i 21 siti patrimonio dell'Umanità più sconosciuti al mondo, in Corriere della Sera. URL consultato il 30 novembre 2015.
- ^ (EN) Okapi's Conservation Project, su okapiconservation.org, 28 giugno 2012.
- ^ (FR) Le programme RRF accorde une subvention en aide à la Réserve de faunes à Okapis, su whcunesco.org.
- ^ (EN) U.S. journalist found alive in Congo, 5 others are killed, in New York Times, 16 luglio 2017. URL consultato il 16 luglio 2017.
- ^ a b (EN) Kidnapped US journalist in DR Congo found safe, five wardens killed, in France24, 17 luglio 2017 (archiviato dall'url originale il 16 luglio 2017).
- ^ (FR) RDC: Nouvelle attaque des miliciens à la Réserve de Faune à Okapis, su Desknature. URL consultato il 10 giugno 2023.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Susan Lyndaker Lindsey, Mary Neel Green e Cynthia L. Bennett, The Okapi, Università del Texas, 1999, ISBN 0-292-74707-1.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su riserva naturale di Okapi
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Institut Congolais pour la Conservation de la Nature (ICCN), su iccnrdc.cd. URL consultato il 6 ottobre 2007 (archiviato dall'url originale il 18 gennaio 2005).
- UNESCO Okapi Wildlife Reserve Site, su whc.unesco.org.
- Gilman International Conservation, su giconline.org. URL consultato il 6 ottobre 2007 (archiviato dall'url originale il 19 luglio 2007).
- Okapi Conservation Project, su okapiconservation.org.