Vicenza

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In senso orario dall'alto a sinistra: villa Almerico Capra "La Rotonda", il tempietto di Parco Querini, scorcio di piazza dei Signori, la Basilica Palladiana e una vista della città da Monte Berico
Stemma e Bandiera
Vicenza - Stemma
Vicenza - Stemma
Vicenza - Bandiera
Vicenza - Bandiera
Stato
Regione
Altitudine
Superficie
Abitanti
Nome abitanti
Prefisso tel
CAP
Fuso orario
Patrono
Posizione
Mappa dell'Italia
Mappa dell'Italia
Vicenza
Sito del turismo
Sito istituzionale

Vicenza è una città del Veneto, capoluogo della provincia omonima.

Da sapere

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È conosciuta come la città di Palladio - per via dell'architetto Andrea Palladio che vi realizzò numerose opere nel tardo rinascimento - ed è un luogo d'arte tra i più importanti del Veneto. È infatti meta di turismo culturale con flussi da ogni parte d'Italia e dall'estero. Per il suo impianto e i suoi monumenti la città è stata inserita nel 1994 tra i patrimoni dell'umanità dell'UNESCO, di cui sono parte dal 1996 anche le ville palladiane del Veneto.

Piazza dei Signori. A destra la torre Bissara (torre di piazza), a sinistra il palazzo del Monte di Pietà con la chiesa di San Vincenzo

La città è un importante centro industriale ed economico, cuore di una provincia costellata di piccole e medie imprese al terzo posto in Italia per fatturato nelle esportazioni, trainate soprattutto dal settore metalmeccanico, tessile e orafo: quest'ultimo raggiunge nel capoluogo berico oltre un terzo del totale delle esportazioni di oreficeria, facendo di Vicenza la capitale italiana della lavorazione dell'oro.

Nonostante le tendenze del turismo siano sempre più orientate verso il "mordi-e-fuggi", la città è tappa fissa nel tour veneto vista anche la sua vicinanza con Venezia e Verona. Le importanti manifestazioni fieristiche s'intersecano con l'offerta turistico culturale della città, che è aumentata negli ultimi anni grazie all'apertura di nuovi musei e alla creazione di eventi di richiamo. Nel 2011 è stato registrato un incremento del + 14,1% di turisti (in accordo al Consorzio Turistico Vicenzaè); nel 2012 il Times ha inserito Vicenza tra le 10 mete italiane più cool (come riportato su Il Giornale di Vicenza.it).

Cenni geografici

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Situata a 39 metri sul livello del mare (altitudine minima 26, massima 183), la città è cinta a sud dai Colli Berici e a ovest dalle Prealpi e confinante con Altavilla Vicentina, Arcugnano, Bolzano Vicentino, Caldogno, Costabissara, Creazzo, Dueville, Longare, Monteviale, Monticello Conte Otto, Quinto Vicentino e Torri di Quartesolo.

Il territorio comunale comprende non solo il nucleo urbano, che si è notevolmente espanso nel corso del Novecento, ma anche delle zone di campagna in periferia e la zona di Monte Berico, che domina la città dall'alto.

Quando andare

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Il turismo culturale a Vicenza non conosce una particolare stagionalità, per cui in ogni periodo dell'anno si visita la città. Il clima è quello tipico della pianura padana: l'inverno è umido ma vede poche precipitazioni (e pertanto un aumento del tasso d'inquinamento); d'estate è caldo e afoso, ma non torrido se non per 1 o 2 settimane all'anno; va comunque fatta attenzione nelle ore più calde della giornata, quando si deve uscire muniti di un cappello per il sole e di una bottiglia d'acqua da bere. Durante la settimana di ferragosto (15 agosto) alcuni musei e monumenti potranno essere chiusi.

Durante i giorni in cui si svolgono le fiere di VicenzaOro è molto difficile, se non impossibile, trovare alloggio in città o anche solo nei dintorni. Questi sono anche gli unici periodi in cui gli alberghi applicano la tariffa da alta stagione. Il periodo più tranquillo è costituito dai mesi di luglio e agosto, quando la città si svuota di parte della sua popolazione che si reca nei luoghi di villeggiatura.

Vicenza ha un clima semicontinentale con inverni piuttosto freddi e umidi, le estati sono invece calde e afose. Effetti positivi hanno le colline e le montagne che, molto spesso, riescono a bloccare le perturbazioni. Le precipitazioni medie annue si attestano a 1.060 mm, mediamente distribuite in 88 giorni di pioggia, con minimo relativo in inverno, picco massimo in autunno e massimo secondario in primavera per gli accumuli.

Cenni storici

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Iscrizione veneta su pietra, esposta nell'atrio del Palazzo da Schio (Ca' d'oro)

Sembra probabile che il primo insediamento sul piccolo gruppo di alture - formato da detriti alluvionali - che emergeva dalla pianura acquitrinosa alla confluenza dei fiumi Astico (ora Bacchiglione) e Retrone - sia originato già nel VI secolo a.C.

Tra il 49 e il 42 a.C. divenne municipium romano. A questi anni risalgono la ristrutturazione dell'abitato secondo un tracciato urbanistico ad assi relativamente ortogonali, la sostituzione di abitazioni in legno con costruzioni in pietra o laterizio e l'edificazione delle prime mura. Al centro delle strade principali il decumanus maximus - che corrispondeva grosso modo all'attuale Corso Palladio - costituiva il tratto cittadino della via Postumia.

Il cristianesimo si diffuse probabilmente verso la fine del III secolo. Alla fine del IV o agli inizi del V secolo risale la costruzione sia di una basilica fuori dalle mura, dedicata ai santi Felice e Fortunato, sia di una chiesa cittadina che divenne poi la cattedrale. Dopo la vittoria dei bizantini nella guerra greco-gotica, la città non rimase per molto nelle loro mani: nel 568 i longobardi migrarono in Italia conquistando varie città, tra cui Vicenza, che (secondo Paolo Diacono) fu occupata dallo stesso Alboino e fu probabilmente eretta subito a sede ducale. Dopo la conquista di Carlo Magno nel 774, Vicenza fu inglobata nel regno dei Franchi. Dopo quest'epoca si affermò una signoria di fatto del vescovo di Vicenza. Il rapporto privilegiato tra i vescovi di Vicenza e gli imperatori, che li ricambiarono con la concessione di privilegi, continuò per tutto l'XI secolo. Dal XII secolo cominciò a emergere in area veneta il peso politico dei gruppi sociali cittadini e furono istituiti i Comuni, che presto arrivarono allo scontro con Federico Barbarossa. Dalla metà del XII e per tutto il XIII secolo furono le famiglie le vere protagoniste della storia della città e del territorio circostante. Differentemente da Verona e Padova, Vicenza fu dominata dai signori rurali che, pur mantenendo il loro feudo, si insediarono in città per partecipare più agevolmente alle alleanze e alle lotte regionali e vi costruirono case fortificate e torri. L'arrivo in città delle famiglie feudali ne cambiò l'aspetto, arricchendola di edifici privati e pubblici. A poca distanza la cittadella, ancora in parte fortificata, degli edifici religiosi: la cattedrale, il palazzo del vescovo e le abitazioni dei canonici.

Come le altre città venete, anche Vicenza cercò di assumere il controllo politico del territorio circostante, costituito da grandi proprietà fondiarie e castelli distribuiti nelle campagne, in origine appartenenti al vescovo, al capitolo della cattedrale, ai grandi monasteri urbani e a signori laici. La città allargò a macchie di leopardo i propri confini giurisdizionali. Particolare importanza rivestiva il controllo dei traffici e degli scambi e quindi delle vie di comunicazione, specialmente dei fiumi, all'epoca il mezzo più agevole ed economico per trasportare merci e persone. Intorno al Duecento, il Comune di Vicenza aveva sotto il proprio controllo oltre 200 villae, quasi tutto il territorio che oggi corrisponde alla Provincia, escluse Bassano e Marostica.

Ezzelino III da Romano resse Vicenza fino al 1259, anno della sua morte.

Dopo il breve periodo di libertà comunale (1259-1266), Vicenza perse la propria autonomia e fu soggiogata da Padova che, a parte la parentesi ezzeliniana, l'avrebbe asservita ai propri interessi e dominata di fatto fino al 1311, sostituita poi, nel corso dei secoli, da Verona, Milano e quindi Venezia. La soggezione politica non permetteva lo sviluppo di una forte economia, con la possibilità di battere moneta propria – espressione della ricchezza e della potenza di una città - e il sorgere di una robusta classe di imprenditori commerciali. Non disponendo di capitali, la città e i proprietari fondiari non investivano in opere di bonifica importanti e grandi spazi restavano incolti.

Con l'arrivo degli Scaligeri iniziava un'epoca nuova per le famiglie signorili di Vicenza. Nel corso del Trecento il numero degli abitanti aumentò notevolmente e si crearono borghi al di fuori dell'antica cinta muraria altomedioevale di cui, a partire dal 1365, Cansignorio della Scala dispose l'ampliamento, sia a est che a ovest del centro storico.

A differenza di altre città maggiori, come Padova e Verona, Vicenza non vide mai irrobustirsi il ceto dei commercianti o degli artigiani, che giocarono sempre un ruolo subordinato, anche nei secoli seguenti. Fino all'Ottocento l'economia della città e del suo territorio fu sempre essenzialmente legata alla terra.

Agli Scaligeri subentrarono i Visconti, il cui dominio sarebbe durato solo fino al 1404. Con la morte di Gian Galeazzo Visconti (1402) si scatenò nuovamente una guerra regionale e Vicenza si trovò al centro della contesa. La città, sotto assedio, per non ricadere sotto il dominio padovano trattò con i veneziani la dedizione, una forma di assoggettamento nella quale la Serenissima in cambio si impegnava a rispettare e salvaguardare attraverso lo Statuto buona parte delle leggi e delle magistrature precedenti. Nacque così il Dominio di Terraferma della Serenissima. La fedeltà a Venezia fu una caratteristica di Vicenza - e ancor più del territorio vicentino nel suo complesso - anche per tutto il periodo seguente, durante il quale la Serenissima, il più giovane tra gli Stati italiani di terraferma, si trovò a lottare per conservare e anzi ingrandire il proprio territorio, sia con le armi sia con un abile gioco diplomatico in cui si stringevano e disfacevano alleanze.

La città di Vicenza agli inizi del XVII secolo

Il territorio vicentino fu invaso ancora una volta nel 1509 durante la guerra della Lega di Cambrai. La Repubblica Veneta decise l'evacuazione dei suoi Domini di Terraferma per concentrarsi sulla difesa delle lagune, sciogliendo le città dall'obbligo di fedeltà. Il territorio vicentino fu ancora invaso molte volte negli anni seguenti e solo dopo il 1523 la pace fu definitivamente ristabilita: la Terraferma, fino a Bergamo compresa, restò alla Serenissima fino alla sua caduta nel 1797. Questo periodo di stabilità politica e di relativa prosperità economica consentì lo sviluppo di un'architettura locale aulica e piena di riferimenti all'antichità classica, quella di Andrea Palladio (1508-1580), che rimase come punto di riferimento fino a tutto l'Ottocento.

Durante gli anni novanta del Settecento le idee della Rivoluzione francese cominciarono a diffondersi anche nella società vicentina. Fu però l'avvio della campagna d'Italia che Napoleone intraprese nel 1796 a far emergere il dibattito sul possibile rovesciamento del sistema politico cui Vicenza era soggetta da quattro secoli. Gli ideali della rivoluzione furono condivisi da persone appartenenti a diversi strati sociali, che in seguito costituirono il nucleo della municipalità democratica.

Sconfitto Napoleone nella battaglia di Lipsia, il 5 novembre 1813 gli austriaci rientrarono a Vicenza e questa volta vi si insediarono stabilmente. L'occupazione fu ratificata dal Congresso di Vienna e nel 1816 tutta la regione - e con essa Vicenza - fu inclusa nel nuovo stato, il Regno Lombardo-Veneto, facente parte dell'Impero austriaco. Nel 1848 scoppiò in tutta Europa una serie di moti rivoluzionari. Il generale austriaco Radetzky attaccò per due volte la città per reprimere l'insurrezione, riuscendo infine a riconquistarla. Frequenti furono le manifestazioni antiaustriache in città e nel territorio, sempre prevenute o represse dall'efficiente polizia asburgica. Con la terza guerra d'indipendenza la città passò in modo relativamente incruento al Regno d'Italia, in seguito al referendum del 1866 che decise l'adesione al regno d'Italia.

La prima guerra mondiale coinvolse pesantemente il territorio vicentino. La città non fu direttamente teatro di battaglie, tuttavia la vita era molto pesante: il centro storico e i sobborghi divennero sovraffollati per la presenza di profughi e militari, la legna e il carbone per il riscaldamento e per la cucina erano razionati (l'inverno 1916-17 fu uno dei più nevosi e gelidi del secolo), così come i viveri e il petrolio per l'illuminazione. Dopo la rotta di Caporetto la situazione peggiorò ulteriormente, sia come sovraffollamento sia come penuria di rifornimenti. Alla fine del conflitto, in riconoscimento del valore dimostrato da Vicenza durante il periodo bellico la bandiera della città fu insignita della Croce al merito di guerra e fu costruito a Monte Berico il Piazzale della Vittoria, dal quale lo sguardo spazia su tutte le montagne, dalle Piccole Dolomiti al Monte Grappa, che furono teatro della Grande Guerra.

La seconda guerra mondiale invece colpì direttamente la città, che fu gravemente danneggiata dai bombardamenti angloamericani. Nel novembre del 1944, in due giorni furono scaricate sul quadrante nord della città 25 mila devastanti bombe dirompenti "a spillo" che provocarono 500 morti. La sera del 18 marzo 1945 un'incursione aerea martellò a lungo la città con spezzoni incendiari e fu più intensa nel centro storico; in quel bombardamento fu colpito il cuore di Vicenza: la torre Bissara e la Basilica Palladiana, la cui copertura arse tutta la notte e crollò rovinosamente; fu una grave ferita per l'orgoglio vicentino. Anche la cattedrale fu colpita e quasi completamente distrutta. Alla fine della guerra si contavano più di 2.000 vittime civili durante i bombardamenti. Il ritrovamento e il disinnesco di enormi ordigni bellici è proseguito fino a oggi.

A guerra finita, Vicenza ricevette la medaglia d'oro per la Resistenza e venne intrapresa senza indugio l'opera di ricostruzione per ridare alla città il volto che ancor oggi ha. A partire dagli anni cinquanta un forte sviluppo economico e industriale ha fatto di Vicenza una delle città più ricche d'Italia.

Quale "Città del Palladio", Vicenza è stata nominata dall'UNESCO patrimonio dell'umanità il 15 dicembre 1994. Oltre ai 23 monumenti palladiani e le 3 ville della città, nel 1996 è stato ottenuto l'inserimento nella Lista del Patrimonio Mondiale dell'Umanità di altre 21 ville del Palladio presenti nel territorio veneto. Il nome del sito UNESCO è così divenuto “La città di Vicenza e le ville palladiane nel Veneto”.

Come orientarsi

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Map
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Vicenza centro

La stazione ferroviaria è situata a sud ovest del centro storico, a poche centinaia di metri da esso. Percorrendo viale Roma fino in fondo e svoltando a destra, passati sotto il grande arco di Piazza Castello, si entra nel corso Andrea Palladio, la più importante e conosciuta via del centro storico. Il Corso con le vie circostanti costituisce un'isola pedonale e su di essa si affacciano numerosi palazzi nobiliari, alcuni dei quali recano la firma del celebre architetto, oltre a vari edifici religiosi e alla sede principale del Comune (Palazzo Trissino). Il Corso è anche la principale arteria dello shopping e del passeggio cittadino.

Alla destra del Corso, allontanandosi pochi passi dal suo percorso, si può giungere a Piazza Duomo (con la cattedrale di Vicenza) e in Piazza dei Signori, il cuore del centro storico. Sulla piazza si affacciano la Basilica Palladiana, l'alta torre Bissara e, dal lato opposto, il Palazzo del Capitaniato e il Palazzo del Monte di Pietà.

Uscendo da Piazza dei Signori e continuando a percorrere Corso Palladio fino al termine, si scorge a sinistra il complesso di Santa Corona; infine si sfocia in Piazza Matteotti, dove sono situati Palazzo Chiericati (la pinacoteca civica) e il Teatro Olimpico, entrambe opere di Palladio.

Tornando in Corso Palladio, verso la sua metà si incrociano a sinistra Corso Fogazzaro, da cui si raggiunge Piazza S. Lorenzo, e Contra' Porti, via ricca di palazzi palladiani e gotico-veneziani che conduce a nord del centro, verso Parco Querini e Porta S. Bortolo con l'ospedale omonimo, che corrisponde al limite settentrionale del centro storico.

Dirigendosi invece da Piazza Matteotti verso sud, lungo viale Giuriolo, si giunge nel giro di 1 km a Porta Monte, con il suo Arco delle Scalette, un tempo unica via di accesso a Monte Berico, il colle che sovrasta la città, oggi servito da una strada (viale X giugno) e dalla serie di portici pedonali.

Centro storico

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Mura trecentesche di viale Mazzini

Il centro storico del comune di Vicenza è costituito da:

  • il nucleo centrale della città, racchiuso tra le mura altomedievali, costruite tra il X e il XII secolo
  • i borghi successivamente contornati nel XIV secolo dalle mura scaligere: San Pietro e Porta Nova
  • i borghi ricompresi tra le fortificazioni veneziane, mura e fossati, del XV secolo: Pusterla (San Marco) e Berga.

È quindi oggi delimitato dall'anello della circonvallazione interna: i viali Mazzini, D'Alviano, Fratelli Bandiera, Rodolfi, Legione Gallieno, Margherita, Risorgimento, Venezia, Milano. Conserva la maggior parte del patrimonio artistico della città, delle sedi istituzionali e delle sedi associative.

Molti luoghi di questa parte della città sono definiti da toponimi caratteristici come contrà (toponimo presente praticamente in tutte le strade del centro e che deriva da contrada), mure o pedemure (via che correva all'interno della cinta muraria), motton (strada rialzata), busa (luogo basso che si allaga facilmente), piarda (spazio compreso tra il fiume e le mura, originariamente tenuto libero da alberi per scopi difensivi; successivamente a volte utilizzato anche per scaricare e depositare merci).

Gli antichi borghi del centro:

  • 45.5541911.542351 San Marco (Borgo Pusterla) (nella zona settentrionale del centro storico, oltre Ponte Pusterla). L'antico Borgo Pusterla è oggi chiamato San Marco dal nome della sua parrocchia. Giunge fino all'ospedale (ex convento) San Bortolo a nord e al grande polmone verde di Parco Querini a est. La via principale, su cui si affacciano la chiesa di San Marco in San Girolamo e vari palazzi nobiliari (tra cui Palazzo Capra Querini, Palazzo Schio), cambia nome varie volte (Contra' Pusterla, Contra' San Marco, San Francesco, San Bortolo) ma è sempre la stessa. Un tempo la zona era occupata da numerosi conventi e dai loro terreni. Borgo Pusterla su Wikipedia Borgo Pusterla (Q17622878) su Wikidata
  • 45.5511.552 Borgo Berga. è il borgo formatosi nella parte meridionale, nell'area compresa tra le mura altomedievali e quelle veneziane della città. Può essere fatto risalire al I secolo d.C. quando a Vicenza - che come città romana aveva acquisito una certa importanza - fu costruito il grandioso Teatro Berga, in cui si svolgevano i ludi scenici e di cui si può vedere ancora l'esatto perimetro. Vi si collocano numerosi complessi religiosi di interesse storico: il complesso monumentale di San Silvestro, la chiesa di Santa Caterina, la chiesa e convento di Santa Chiara, la chiesa di Santa Caterina in Porto, l'Oratorio delle Zitelle, l'ex convento e chiesa di San Tommaso. Vi ha sede il polo universitario di Vicenza e, in una zona di recente ampliamento, il nuovo Palazzo di Giustizia. Borgo Berga su Wikipedia Borgo Berga (Q3642481) su Wikidata
  • Borgo San Pietro. Borgo San Pietro (Vicenza) su Wikipedia Borgo San Pietro (Q48808328) su Wikidata
  • Borgo di Porta Nova (zona ovest del centro storico).

Per approfondimenti leggi anche il libro Vicenza, la cinta murata: forma urbis (2011), scaricabile nel sito del Forum Center del Comune di Vicenza.

Vie centrali
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  • 45.547511.54491 Corso Palladio. È la strada cuore di Vicenza, la via dei negozi, sempre affollata per le ormai note "vasche in Corso", le passeggiate dei vicentini. Il tracciato della strada si è mantenuto pressoché inalterato fin dall'epoca romana, quando fungeva da decumano massimo della Vicetia di allora, a sua volta impostato sulla consolare Via Postumia. Si estende per circa 730 metri in direzione est-ovest, da Piazza Matteotti a Piazza Castello, e rappresenta una vera e propria galleria di chiese e di palazzi prestigiosi che vi si affacciano, in parte firmati dal Palladio. È totalmente pedonalizzato, come la maggior parte delle vie limitrofe, ed è un "must" per il visitatore percorrerlo tutto una o due volte. Corso Palladio su Wikipedia corso Palladio (Q3694627) su Wikidata
  • Corso Fogazzaro. Ricalca il tracciato di uno dei cardini minori della città romana e taglia il settore nord-occidentale del centro storico a partire dall'incrocio con corso Palladio. Lungo 630 metri (fino alla porta Santa Croce), il corso è intitolato ad Antonio Fogazzaro, uno dei più celebri scrittori vicentini, autore di romanzi come Malombra e Piccolo mondo antico, nei quali viene descritta la società provinciale a cavallo tra l'Ottocento e il Novecento.
  • Contrà Porti. Forse Cardo Massimo della città in epoca romana, la via fu uno degli assi da cui partì il rinnovamento edilizio del XV secolo e sul quale si innestarono anche gli interventi palladiani. Lungo la strada si trovano molti palazzi della famiglia Da Porto (da cui la via trae il nome) come Palazzo Porto Festa (che ospita, all'interno, ambienti affrescati da Giambattista Tiepolo) e Palazzo Porto Colleoni. Sempre opera del Palladio è il maestoso Palazzo Barbaran da Porto, del 1569, oggi sede del Palladio Museum e del Centro internazionale di studi di architettura Andrea Palladio (CISA), che fronteggia l'ala quattrocentesca di Palazzo Thiene.
Piazze
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Piazza dei Signori
Piazzetta Palladio
Piazza Castello
  • 45.54729211.5465872 Piazza dei Signori. È la piazza principale della città, cuore pulsante del governo cittadino prima come foro romano, poi, nel Medioevo e Rinascimento, con il Palazzo della Ragione (oggi noto come Basilica Palladiana) dove veniva amministrata la giustizia, e il Palazzo del Capitaniato, sede del rappresentante della Repubblica di Venezia. Nella piazza - di forma rettangolare - si collocano anche la Torre Bissara, torre civica (con i suoi 82 mt. uno dei più alti edifici del capoluogo), il Palazzo del Monte di Pietà con la Chiesa di San Vincenzo (dedicata al compatrono della città) e due alte colonne, una con il Leone alato di San Marco e l'altra con la statua del Redentore. Piazza dei Signori (Vicenza) su Wikipedia piazza dei Signori (Q3902381) su Wikidata
  • Piazzetta Palladio. Piccola piazza sul fianco occidentale della Basilica, era anticamente nota come piazzetta della Rua (dal nome della macchina in legno portata a braccia attraverso le vie del centro storico durante la processione del Corpus Domini). Il nome attuale è dovuto invece alla statua dedicata ad Andrea Palladio, opera ottocentesca dello scultore Vincenzo Gajassi, al centro della piazzetta.
  • Piazza delle Erbe. Situata dietro la Basilica Palladiana, a un livello inferiore rispetto a Piazza dei Signori, Piazza delle Erbe deve il suo nome all'essere stata per lungo tempo sede del mercato ortofrutticolo e floreale. La piazza, dominata dal lato meridionale della Basilica, ospita una torre duecentesca che in passato era usata come prigione e luogo di tortura (vi fu imprigionato anche Silvio Pellico) chiamata, per questo, Torre del Girone o del Tormento. La torre è unita alla Basilica Palladiana da un arco, detto degli Zavatteri, risalente al 1494 e così chiamato perché sotto di esso si teneva un tempo il mercato delle scarpe e delle ciabatte (zavate nella lingua del tempo).
  • Piazza Biade. Posta sul lato orientale della Basilica, si chiama così perché fin dal 1262 vi si teneva il mercato dei cereali e delle sementi. In fondo ad essa, sulla sinistra, si trova la Chiesa di Santa Maria in Foro, detta dei Servi perché la sua costruzione fu iniziata all'inizio del Quattrocento dall'ordine dei Servi di Maria. Sulla piazza affacciano gli uffici comunali e alcuni assessorati in un edificio costruito dopo la seconda guerra mondiale accanto alla Basilica. Dopo diverse polemiche per il suo utilizzo come parcheggio per auto comunali, la piazza è stata pedonalizzata.
  • Piazza delle Poste. In realtà una via (contrà Garibaldi) secondo lo stradario civico, è conosciuta localmente come piazza delle Poste per la presenza della sede del principale ufficio postale; l'edificio è uno dei maggiori esempi di architettura razionalista italiana in città. La piazza ospita una fontana (la Fontana dei Bambini) del 1984, con sculture in bronzo di Nereo Quagliato. Si tratta di uno dei poli della movida serale della città vista la presenza di numerosi locali per il "rito dello spritz".
  • Piazza Duomo. Vi trova sede il palazzo vescovile, con all'interno il Museo diocesano, e la cattedrale cittadina. Sulla sinistra, staccato dalla cattedrale, si trova il campanile romanico del Duomo con il Palazzo delle Opere sociali, mentre sul lato meridionale della piazza sono collocati l'Oratorio del Gonfalone e l'accesso al Criptoportico romano, il principale monumento archeologico cittadino, riscoperto nel 1954 a 6 metri sotto il livello stradale, testimonianza di una domus romana del I secolo. Al centro della piazza dal 1880 si erge una statua a Vittorio Emanuele II, opera di Augusto Benvenuti.
Piazza Matteotti, verso il portale del Teatro Olimpico
  • Piazza Matteotti. Chiamata in passato piazza dell'Isola (perché era una piccola isola circondata dalle acque del fiume Bacchiglione, che talvolta la invadevano) e in seguito piazza Vittorio Emanuele, è dominata da Palazzo Chiericati (sede della Pinacoteca civica) e dall'ingresso al Teatro Olimpico, entrambi capolavori palladiani.
  • Piazzetta Santo Stefano. È caratterizzata dalla presenza di due palazzi nobiliari, Palazzo Sesso Zen del XIV secolo e Palazzo Negri de Salvi del XV, e soprattutto dalla facciata della chiesa di Santo Stefano, una delle antiche sette cappelle cittadine, ridisegnata alla fine del Seicento.
  • Piazza San Lorenzo. Ospita l'ottocentesco monumento al poeta vicentino Giacomo Zanella e il barocco Palazzo Repeta, costruito tra il 1701 e il 1711 da Francesco Muttoni. La Chiesa di San Lorenzo, che sorge sul lato opposto, è assieme a quella di Santa Corona uno degli esempi più rappresentativi del gotico sacro in città; fu costruita dai frati francescani minori nel XIII secolo. La piazza pedonale (riqualificata negli anni duemila con l'arretramento della statua e la costruzione di una fontana a raso terra con giochi d'acqua) ha segnato e continua a segnare le giornate di molti giovani vicentini che l'attraversano per recarsi ai vicini licei Pigafetta e Lioy.
  • Piazza Castello. Diametralmente opposta a piazza Matteotti, ospita diversi palazzi palladiani come Palazzo Porto Breganze, Palazzo Thiene Bonin Longare (sede della Confindustria di Vicenza) e Palazzo Piovini, nonché dall'incombente torrione medioevale di Porta Castello. Bene in vista sulla piazza vi è inoltre una statua di Giuseppe Garibaldi realizzata da Ettore Ferrari nel 1887.
  • 45.5359411.5447043 Piazzale della Vittoria. Grande piazzale panoramico situato sulla cima del colle di Monte Berico, a poca distanza dalla città, permette di godere di una vista panoramica di Vicenza, con le montagne sullo sfondo, teatro delle battaglie della prima guerra mondiale. Luogo particolarmente gremito durante le celebrazioni al Santuario della Madonna patrona della città e durante le sere d'estate, la piazza è la meta delle passeggiate lungo i portici di viale X giugno, nonché sede di numerosi concerti. È inserito nella lista dei monumenti nazionali. Piazzale della Vittoria (Vicenza) su Wikipedia Piazzale della Vittoria (Q110493229) su Wikidata
Ponti
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Ponte delle Barche da viale Giuriolo
Ponte San Michele
  • 45.550811.544614 Ponte Pusterla. Vi si accede da contrà San Marco o da Contrà Vittorio Veneto. Il nome pusterla sembra riferirsi a una piccola porta di passaggio. È una struttura a tre archi in origine fabbricata in legno, sostituito poi nel 1231 con la pietra. Qui si trovava una delle originarie porte di ingresso alla città, divenuta poi di secondaria importanza dopo l'avanzamento della cinta muraria e abbattuta nel 1820 per facilitare i collegamenti con il centro. Restaurato nel 1444 e ancora nel 1640, il ponte fu allargato nel 1928 per esigenze di traffico. Sotto vi scorre il fiume Bacchiglione. Danneggiato dall'alluvione del 1º novembre 2010, è stato oggetto di un radicale restauro dal 2010 al 2011. Ponte Pusterla (Q117447591) su Wikidata
  • 45.55018611.550445 Ponte degli Angeli. Sorge nelle vicinanze di Piazza Matteotti, deve il suo nome odierno all'antica chiesetta di S. Maria degli Angeli (oggi non più esistente) che era stata ricavata dal torrione di protezione dell'importante Ponte di S. Pietro. Andrea Palladio tra il 1555 ed 1560 ne aveva predisposto un progetto di restauro. Alcuni secoli dopo, nel 1889, il manufatto fu completamente demolito perché ritenuto ostacolo allo scorrere del fiume Bacchiglione e sostituito con una struttura in ferro che collegò le due sponde fino al secondo dopoguerra, quando il ponte fu rifatto in cemento armato con una struttura più adatta a sopportare il crescente traffico veicolare. Ponte degli Angeli su Wikipedia Ponte degli Angeli (Q115735043) su Wikidata
  • Ponte Furo. Una delle più suggestive immagini di Vicenza si può ammirare proprio da questo ponte: il fiume Retrone che si snoda attraverso gli edifici e sullo sfondo la Basilica affiancata dalla Torre cittadina è infatti uno degli scorci più belli della città. Il ponte sorge nei pressi del punto in cui la roggia Seriola confluiva nel Retrone dove, un tempo, esisteva la Barriera Eretenia, uno degli ingressi daziari attraverso la cinta che delimitava la città.
  • Ponte delle Barche. Sorge nel quartiere centrale delle Barche ed è il più antico dei ponti vicentini, con tre archi sostenuti da pilastri a grossi blocchi di pietra. La struttura, presenta delle arcate molto basse, tali per cui molto spesso, in caso di forti piogge, il Retrone arriva a superare gli archi allagando il ponte.
  • Ponte San Michele. Romantico ponte costruito nel Seicento sul modello dei ponti veneziani. Il nome deriva dal vicino convento e dalla chiesa romanico-gotica di San Michele; il convento ricco di arte ed eretto nel Duecento dai frati agostiniani, fu parzialmente demolito nel secolo scorso per dare nuovi spazi alla città; la chiesa distrutta invece in epoca napoleonica. È attraversabile solo da pedoni. Ponte San Michele (Q117449292) su Wikidata
  • 45.5458211.5471176 Ponte San Paolo. Ponte che da piazza delle Erbe porta all'omonima contrà. Era situato sull'asse principale che in epoca romana attraversava la città da nord a sud. Recentemente, dopo una piena del fiume, sono emersi alcuni scivoli di carico e scarico usati dalla imbarcazioni che risalivano il Retrone e trasportavano le merci fin sotto il ponte stesso, attiguo alla zona in cui si svolge il mercato cittadino. Storicamente, sembra che questi scivoli risalgano all'epoca medioevale e che abbiano avuto grande importanza per Vicenza, dove il trasporto mercantile fluviale era molto in uso fino al Settecento. Ponte San Paolo (Vicenza) su Wikipedia Ponte di San Paolo (Q115676310) su Wikidata
  • Ponte Novo. In origine Ponte delle Convertite per la sua vicinanza ad un monastero in cui venivano accolte giovani donne desiderose di avvicinarsi alla vita religiosa, di recente ricostruito, collega la parte nord della città con la zona di Corso Fogazzaro. Fino ad alcuni decenni or sono, quando le acque del fiume erano balneabili, i giovani vicentini usavano tuffarsi da questo ponte per un bagno.

Quartieri

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Zona residenziale di via btg. Framarin

Alla periferia del Centro storico alcuni quartieri si sono sviluppati appena fuori le mura e lungo le strade principali di uscita da Vicenza nel XVIII e nel XIX secolo, altri sono stati costruiti sulla base di piani urbanistici nella seconda metà del Novecento.

I nomi dei quartieri talora derivano dal progetto, talora dalla parrocchia principale, altre volte sono denominazioni di uso corrente. Non sempre sono ben definiti i confini nel caso di quartieri contigui.

Quartieri orientali
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  • 45.5511.553 Araceli. è delimitato a nord da viale Cricoli, a est dalla circonvallazione esterna (via Ragazzi del ‘99 e viale Quadri), a sud da via Riello, a ovest dalla circonvallazione interna (via Legione Gallieno, via Ceccarini e viale Rodolfi) e dal fiume Astichello. Il quartiere (il cui nome deriva da quello della Parrocchia di riferimento) ha assunto una propria fisionomia solo a partire dal secondo dopoguerra. Storicamente il quartiere nasce da due piccoli borghi distinti ma vicini, appena fuori le mura scaligere – Borgo Santa Lucia e Borgo Scroffa – e dalle loro estensioni di terreni coltivati che nel corso degli ultimi secoli sono state riqualificate sotto l'aspetto urbanistico. Il quartiere Araceli ospita il Cimitero Monumentale, il Provveditorato agli Studi, l'Istituto Tecnico Industriale Alessandro Rossi, il Seminario vescovile e il Seminario minore. Tra gli edifici di interesse storico le chiese di Santa Maria in Araceli (Araceli vecchia) e di Santa Lucia, il vecchio cimitero acattolico. Quartiere Araceli su Wikipedia Quartiere Araceli (Q3927164) su Wikidata
  • San Francesco - Parco Città. uno dei quartieri più recenti della città, nato a fine anni novanta, in parte realizzato con i fondi del Giubileo del 2000. È caratterizzato da moderni palazzi collegati da una grande galleria commerciale al piano terra. Nella moderna area verde ospita la sede della ex circoscrizione 4.
  • Sant'Andrea.
  • 45.5511.554 San Pio X. sorto tra gli anni cinquanta e settanta, si trova nella zona est della città delimitato da viale della Pace, strada Bertesina e la caserma Ederle. La zona è approvvigionata di servizi quali scuole di ogni ordine e grado, piscina scoperta, sede della ex circoscrizione 3, biblioteca di zona. Vi è una notevole presenza di residenti statunitensi, vista la vicinanza con la caserma Ederle. Ospita ogni venerdì il mercato di zona. Il quartiere ospita anche numerosi parchi giochi, due campi sportivi per il calcio e uno per il baseball, tre palestre atte a pallavolo e basket di cui una dotata di spalti per il pubblico, e il parco secolare di Villa Tacchi al cui interno è ospitata la biblioteca di zona. San Pio X (Vicenza) su Wikipedia San Pio X (Q3947832) su Wikidata
  • 45.53928611.5830285 Stanga. Stanga (Vicenza) su Wikipedia Stanga (Q21329005) su Wikidata
Quartieri meridionali
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Viale X giugno, nel quartiere di Monte Berico
  • 45.53493911.5454536 Monte Berico. quartiere residenziale tra i più eleganti di Vicenza, è la zona più elevata della città ed è meta di numerosi pellegrini, anche provenienti dall'estero, per la presenza dell'omonimo santuario mariano sorto a partire dal XV secolo. Le strade che salgono al santuario sfociano al piazzale della Vittoria, da dove si gode di una completa vista dall'alto della città e del territorio circostante. La salita verso il santuario, che si affronta o sotto gli alberi o sotto i portici di viale X giugno, è una delle passeggiate tradizionali dei cittadini, che d'estate cercano refrigerio sulla cima del colle. Monte Berico su Wikipedia Monte Berico (Q3861231) su Wikidata
  • 45.5280411.529147 Gogna. Situato sulla sinistra di Monte Berico, ospita la chiesa di San Giorgio, una delle più antiche della città. Gogna (Q18506378) su Wikidata
Quartieri occidentali
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  • Ferrovieri: il quartiere - un tempo aperta campagna e chiamato "Riva alta" dagli argini del vicino fiume Retrone - è situato a sud-ovest della città, tra la ferrovia Milano-Venezia e questo corso d'acqua. Il nome ufficiale - fin dagli anni venti - è "Quartiere delle Medaglie d'Oro" (molte delle vie del rione sono infatti dedicate a decorati al valor militare) ma il fatto che i primi abitanti furono gli operai del vicino "arsenale" (Officine Grandi Riparazioni) delle Ferrovie dello Stato ospitati nelle case popolari appositamente edificate per loro ("Casermoni"), battezzò spontaneamente il quartiere come "dei Ferrovieri". La zona si sviluppò ulteriormente tra le due guerre con l'apertura del Lanificio Rossi, assumendo uno spiccato carattere operaio e popolare, fino ad arrivare ai recenti ampliamenti residenziali degli anni novanta. Durante la prima guerra mondiale il quartiere (all'epoca composto solo dalle case dei ferrovieri) venne utilizzato come caserma dal Regio Esercito. Nella zona è situato il Parco del Retrone, un recente parco fluviale di 40.000 m². Nel quartiere hanno sede la ex circoscrizione 7 e il consolato onorario di Bielorussia. Ospita il mercato ogni martedì. La Parrocchia è dedicata a Sant'Antonio da Padova e venne eretta nel 1959. L'attuale chiesa è stata inaugurata e benedetta nel 1966.
  • San Lazzaro - Pomari: può essere suddiviso in due distinte aree territoriali: quella sorta a cavallo degli anni sessanta e i primi settanta, e quella più recente, anni ottanta/novanta, denominata zona Pomari. Mentre la zona di San Lazzaro è contraddistinta dal carattere prettamente residenziale, la zona Pomari (tuttora in espansione) oltre a moderni condomini ospita le sedi di TVA Vicenza (l'emittente televisiva locale), Il Giornale di Vicenza, il palazzo di Confartigianato e la nuova sede della Camera di commercio.
  • San Giuseppe - Mercato Nuovo
  • Cattane: si può considerare il quartiere più centrale della ex circoscrizione 6, il più vasto e popolato ed è caratterizzato da un tessuto sociale eterogeneo. Nel suo territorio si trova il Centro civico di Villa Lattes (sede della ex circoscrizione), che ospita numerose associazioni. Attorno alla parrocchia di Santa Bertilla trova spazio un'intensa attività sociale e ricreativa.
Quartieri settentrionali
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  • Santa Croce - Viale Pasubio
  • 45.55666711.5177788 Villaggio del Sole. Sorto ai primi anni sessanta grazie al Piano Case dell'INA (premio In-Arch 1962), la caratteristica del quartiere è la costruzione "a serpentone" dei lunghi caseggiati che donano un andamento sinuoso anche alle stesse strade; la dotazione di verde, che caratterizza ogni edificio, attribuisce inoltre al quartiere una dimensione armoniosa. Il nome deriva da un piccolo centro elioterapico detto "Casa del sole" attivo tra le due guerre. Era ospitato nella Villa Rota Barbieri (sei-settecentesca) con la torre quattrocentesca, struttura che, dopo aver ospitato le scuole elementari, quindi gli sfollati del Polesine e infine la scuola materna, dopo alcuni anni di chiusura è ritornata in funzione come centro diurno riabilitativo per malati di Alzheimer. Il quartiere ospita la biblioteca di zona e il mercato settimanale si svolge il sabato. La parrocchia è dedicata a San Carlo Borromeo e la relativa chiesa, sorta negli anni sessanta, ha la forma di una tenda, a simboleggiare il peregrinare del popolo di Dio sulla Terra. Villaggio del Sole su Wikipedia Villaggio del Sole (Q4012850) su Wikidata
  • San Paolo: quartiere sorto a partire dagli anni settanta, costituisce il cuore sportivo della città vista la presenza al suo interno del palasport "Città di Vicenza", del pattinodromo, del campo di atletica "Guido Perraro" e delle piscine comunali (coperte e scoperte). Ospita il mercato ogni mercoledì.
  • San Bortolo: storico quartiere della città al cui interno è situato l'omonimo convento poi trasformato in ospedale civile. Caratterizzato da uno sviluppo stratificato negli anni (il nome deriva dalla presenza di una porta risalente alla fortificazione scaligera), è stato uno dei quartieri più danneggiati dalla seconda guerra mondiale a causa della presenza di una caserma (Caserma "Chinotto", già sede della Brigata missili "Aquileia", poi Scuola sottufficiali dei Carabinieri ed oggi centro di addestramento della Forza di Gendarmeria europea).
  • 45.57310511.5446929 Laghetto (nella zona nord di Vicenza). Quartiere che deve il suo nome alle antiche origini acquitrinose della zona (che effettivamente ospitava un lago fino all'epoca romana, gradualmente prosciugatosi) e al fatto che, con la sua costruzione iniziata negli anni sessanta, si scelse di dare alle strade i nomi di laghi. È uno dei quartieri residenziali più tranquilli della città, anche perché è separato dai caotici viali della circonvallazione da un lungo rettilineo (chiamato via dei Laghi) che porta nel centro del quartiere. È sede della ex circoscrizione 5, del palasport "Palalaghetto" e della biblioteca di zona. Ospita il mercato ogni venerdì. Laghetto (Vicenza) su Wikipedia Laghetto (Q28669479) su Wikidata
  • Saviabona.

Frazioni

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Sono paesi, esistenti prima del Novecento e sviluppatisi lungo le strade in uscita dalla città nel raggio di 5–6 km., che nel corso del secolo sono stati a pieno titolo inclusi nell'ambito urbano.

Frazioni lungo la SS 53 Postumia
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  • 45.5511.5510 Anconetta (a nord-est della città, lungo viale Anconetta). è la frazione che si sviluppa principalmente lungo viale Anconetta, arteria molto trafficata in quanto prosecuzione urbana della Strada statale 53 Postumia che porta, tra l'altro, al casello autostradale di Vicenza Nord lungo l'A31. La frazione è delimitata dalla Ferrovia Vicenza-Schio a Ovest e dalla frazione di Ospedaletto a Est. Appartiene alla ex circoscrizione 4 ed è sede decentrata della Biblioteca Bertoliana. Anconetta su Wikipedia Anconetta (Q3615239) su Wikidata
  • 45.5511.5511 Ospedaletto. Frazione divisa tra il capoluogo (ex circoscrizione 4) e il comune di Bolzano Vicentino. Anconetta su Wikipedia Anconetta (Q3615239) su Wikidata
Frazioni lungo la SP 248 "Schiavonesca-Marosticana"
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  • Polegge: appartenente alla ex circoscrizione 5, la zona ha conservato un carattere prettamente residenziale-agricolo nonostante la vicina presenza di un'importante arteria di accesso alla città, la strada provinciale 248 "Schiavonesca-Marosticana". La frazione è servita dalla linea autobus AIM Vicenza numero 21, il capolinea della quale è proprio al centro di Polegge, adiacente alla Chiesa ed al Teatro. È presente la scuola elementare "B. Pajello" appartenente all'Istituto Comprensivo Vicenza 11 e il teatro "Emanuele Zuccato".
Frazioni lungo la S.R. 11 "Padana Superiore" (verso Padova)
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Villa Gazzotti a Bertesina
  • Bertesina: prima di essere un quartiere era una frazione di Vicenza con una propria sede comunale. Grandi proprietà terriere, di famiglie il cui nome è ancora legato alle ville antiche caratterizzano questo piccolo quartiere. Famosa è Villa Gazzotti, opera sicura di Andrea Palladio del 1543 circa. Notevole è la Villa Ghislanzoni del Barco Curti del secolo XVI, ripresa e rinnovata nel 1764.
  • Bertesinella: il nome deriva dal fatto che doveva essere un semplice prolungamento di Bertesina. Nel corso degli anni, invece, la zona si è sviluppata maggiormente rispetto alla località "madre". Come Bertesina, prima di essere un quartiere era una frazione di Vicenza, facente capo a Bertesina dal punto di vista civile e religioso. La chiesa parrocchiale era infatti a Bertesina (al contrario di oggi, in cui esiste una unità pastorale tra Bertesina, Bertesinella e Setteca' con sede parrocchiale a Bertesinella). Si trova all'estremità orientale del comune di Vicenza. Simile ai paesi sorti lungo le strade principali, è uno dei quartieri di più recente formazione, espandendosi lungo via Cà Balbi. Fu iniziato alla fine degli anni cinquanta, quando 40 famiglie circa presero alloggio nelle case comunali all'estremità sud di Contrà Paglia; poi cominciò a crescere anche con la costruzione della nuova chiesa e delle scuole. Il nucleo più antico però si trovava in via S. Benedetto, dove esisteva un antico insediamento con chiesetta, restaurata di recente, e convento benedettino, poi residenza della famiglia Fina. Il mercato di zona si tiene il sabato.
  • Settecà
Frazioni lungo la riva sinistra del Bacchiglione
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  • Casale: zona che si inserisce tra il Bacchiglione a sud e la ferrovia a nord, nella periferia Sud-Est di Vicenza. Vi si può visitare l'oasi naturalistica realizzata nelle vecchie cave di argilla di proprietà del comune di Vicenza e curata dal WWF. Vi sono situate alcune antiche ville: Villa Pigatti, del Seicento, che domina un vasto ambiente naturale fino al Bacchiglione, Villa Colognese del Cinquecento.
  • San Pietro Intrigogna: si trova nella parte sud-est del comune. È una frazione con vocazione agricola (un tempo) e industriale (di recente) posizionata tra i fiumi Tesina e Bacchiglione. Monumenti degni di nota sono Villa Rubini e la chiesa intitolata ai Santi Pietro e Paolo, all'interno della quale è presente un organo storico risalente al 1897.
Frazioni lungo la S.P. 247 Riviera Berica
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  • Campedello: frazione a sud di Vicenza lungo la Riviera Berica, è conosciuta per la presenza nel suo territorio della celebre Villa Capra detta "La Rotonda", capolavoro simbolo dell'architettura del Palladio a Vicenza.
  • Lòngara
  • Santa Croce Bigolina
  • Tormeno (frazione divisa tra il capoluogo e il comune di Arcugnano)
  • Debba: ultima frazione di Vicenza a sud prima di entrare nel comune di Longare, si sviluppa lungo la strada Riviera Berica che collega la città con il basso vicentino. La frazione è nota anche per i "Ponti di Debba", costruiti sul fiume Bacchiglione, che collegano l'omonima strada statale con San Pietro Intrigogna e con lo svincolo di Autostrada e Tangenziale di Vicenza Est.
Frazioni lungo la SS 11 Padana superiore (verso Verona)
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  • Ponte Alto
  • Olmo di Vicenza
Frazioni lungo la SS 46 Pasubio
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  • Maddalene: il quartiere periferico è uno dei più antichi di Vicenza ed il suo nome deriva dalla quattrocentesca chiesa tardogotica dedicata a santa Maria Maddalena e posta alle pendici settentrionali del Monte Crocetta. Il quartiere, inserito nella ex circoscrizione 6, ha avuto un considerevole sviluppo edilizio a partire dai primi anni ottanta del Novecento. È adagiato ai piedi di Monte Crocetta, in una zona ricca di attrattive naturali e architettoniche: le risorgive della roggia Seriola e della Boja, ville e palazzi padronali risalenti al periodo della Repubblica di Venezia quali Cà Beregane abitata dai nobili Beregan, Cà Dal Martello, villa Teodora e altre ancora. Il quartiere dista appena tre chilometri dal centro della città e ha una popolazione di oltre 3.000 abitanti. Coincide con la parrocchia omonima, dedicata a San Giuseppe.
Frazioni lungo la S.P. 106
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  • Sant'Agostino: vi ha sede l'abbazia di Sant'Agostino, romanica, una delle più antiche della città assieme alla chiesa di San Giorgio e all'abbazia dei Santi Felice e Fortunato.

Comunità statunitense (Vicenza Military Community)

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La maggiore presenza straniera a Vicenza è data dagli statunitensi, al 2011 circa 9.000 persone, chiamata Vicenza Military Community, che gravita attorno alla caserma Ederle. Sia i soldati sia i civili americani non sono iscritti all'anagrafe cittadina, i bambini frequentano le scuole presenti all'interno della caserma, non si rivolgono al servizio sanitario italiano se non in caso di gravità o prestazioni specialistiche (all'interno della caserma è presente una clinica con medici militari).

La comunità ha una propria emittente televisiva (AFN Vicenza) e una radio (AFN Eagle), un piccolo corpo interno di vigili del fuoco e un corpo di polizia militare (Military Police) che interviene in città in ogni situazione che coinvolga un militare statunitense, dagli incidenti stradali alle risse nei bar.

Nella zona est della città è presente un vero e proprio "quartiere a stelle e strisce", il Villaggio Americano, con cinema, fast food, negozi e impianti sportivi dove risiedono molte famiglie di militari di stanza alla Ederle.

La presenza militare statunitense a Vicenza è stata ampiamente dibattuta, dividendo l'opinione pubblica e provocando numerose proteste pubbliche, in occasione dell'annuncio della sua espansione, eseguita a partire dal 2009 con la costruzione di una seconda base, la "Del Din", a circa 6 km dalla caserma Ederle, nella zona subito a nord della città dove in precedenza sorgeva l'aeroporto di Vicenza "Tommaso Dal Molin".

Come arrivare

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In aereo

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Il principale aeroporto internazionale è il Marco Polo di Tessera-Venezia, a circa 75 km dal centro della città. Dall'aeroporto partono autobus diretti alla stazione ferroviaria di Mestre dov'è possibile prendere il treno per Vicenza.

L'aeroporto di Verona-Villafranca, intitolato a Valerio Catullo, a meno di 70 km di distanza dalla città, è una valida alternativa. Lo scalo si trova a Villafranca di Verona, ma dista solamente 12 km da Verona, facilmente raggiungibile grazie un servizio di autobus (chiamato Aerobus) che collega l'aeroporto alla stazione ferroviaria di Verona Porta Nuova. Il servizio, del costo di 6 euro, è garantito tutti i giorni, con collegamenti ogni 20 minuti dalle 5:20 del mattino alle 23.35 della sera. Dalla stazione dei treni è possibile raggiungere Vicenza.

Altre alternative sono l'aeroporto di Treviso (a 60 km) e di Bergamo.

Nell'ex aeroporto "Dal Molin" di Vicenza è presente l'attività elicotteristica. Nella provincia di Vicenza vi sono due piccoli aeroporti da turismo; il più vicino al capoluogo è quello di Thiene, l'altro è il "Romeo Sartori" di Asiago.

In treno

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Stazione di Vicenza
  • 45.541111.540412 Stazione di Vicenza. La maggior parte dei treni che percorrono la linea ferroviaria Milano-Venezia si fermano a Vicenza, con frequenza pressoché oraria, tranne poche eccezioni (1-2 Frecce Bianche al giorno) che vanno da Verona a Padova diretti senza sostare a Vicenza. La stazione ferroviaria dista circa 5 minuti a piedi dal centro storico. Esiste una linea ferroviaria da Treviso che collega la città alla linea Padova - Bassano del Grappa via Cittadella/Castelfranco, nonché una linea da Schio. Stazione di Vicenza su Wikipedia stazione di Vicenza (Q3971299) su Wikidata

In autobus

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La stazione degli autobus (urbani ed extraurbani) è situata a fianco della stazione ferroviaria. Vicenza è collegata ai vari centri della provincia e alle città delle province vicine (Verona, Padova, Treviso).

In auto

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La città è collegata alla rete autostradale dall'autostrada A4 Milano-Venezia e dall'A31 (detta "della Val d'Astico") a Nord. Ci sono tre uscite per la città (Vicenza Est, Nord e Ovest). Chi proviene dalla direzione di Venezia incontra per prima l'uscita di Vicenza Est, chi proviene da Milano esce a Vicenza Ovest presso la zona industriale di Vicenza.

Come spostarsi

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Il modo più agevole per visitare il centro storico di Vicenza è a piedi, dato che esso è abbastanza piccolo (da est a ovest o da sud a nord lo si attraversa comodamente in meno di mezz'ora) e per buona parte giace in zona pedonale o a traffico limitato (ZTL, con varchi sorvegliati da telecamere). La bicicletta serve soprattutto se si desidera uscire dal centro per recarsi in periferia o per visitare le ville palladiane più vicine.

Per raggiungere la sommità del colle di Monte Berico - dove sorgono il santuario-basilica e il panoramico piazzale della Vittoria - senza affrontare la lunga benché agevole salita con le proprie gambe, è possibile sfruttare il bus urbano.

Con mezzi pubblici

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Il trasporto pubblico locale è gestito dall'azienda pubblica SVT - Società Vicentina Trasporti che si occupa anche dei collegamenti in ambito provinciale.

La rete urbana dei trasporti di Vicenza è composta da 21 autolinee che coprono in modo capillare l'intera città e i comuni dell'area urbana (Torri di Quartesolo, Quinto Vicentino, Bolzano Vicentino, Arcugnano, Costabissara, Longare, Caldogno, Monticello Conte Otto, Altavilla Vicentina, Sovizzo, Creazzo, Gambugliano e Monteviale).

La maggior parte delle linee effettuano collegamenti radiali nord-sud ed est-ovest e percorrono l'anello di strade che delimitano l'area pedonale del centro storico (fulcro del servizio), individuata tra contrà Pedemuro San Biagio, piazza Castello, la stazione ferroviaria, viale Roma, contrà Mure Pallamaio, viale Giuriolo e ponte degli Angeli.

Orario di servizio

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L'orario di servizio varia a seconda della linea: nella sua globalità esso inizia alle 5.20 e termina alle 20.50. Il servizio è svolto per 364 giorni all'anno ad esclusione del 1º maggio. Nei giorni di Natale, Capodanno e Pasqua viene svolto un servizio ridotto. L'8 settembre (festa patronale) viene svolto il servizio festivo. L'orario comprende 2 tipologie di orario-tipo:

  • orario feriale
  • orario festivo (con una frequenza di corse ridotta)

L'orario invernale va da settembre a giugno mentre nei mesi estivi è in funzione l'orario estivo (anche in questo caso con una riduzione della frequenza delle corse o con la sospensione di alcune linee). Nei giorni di scuola esistono diversi servizi specifici oltre ad un aumento dei passaggi di alcune linee che vengono raddoppiati (Bis Scuole). Dal 2013 gli orari sono presenti anche su Google Maps grazie al programma Google Transit e in un'app dedicata per smartphone.

Servizio serale
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Al termine del servizio diurno viene attivato un servizio serale a chiamata che copre 11 linee e 221 fermate contraddistinte da paline con un adesivo blu. Per utilizzare il servizio basta mandare un sms indicando il codice della fermata e il codice del biglietto/abbonamento. Si riceverà un sms di risposta con l'orario di arrivo del mezzo. L'orario del servizio serale va dalle 20.30 alle 23.30 dalla domenica al venerdì mentre il sabato e alcuni giorni prefestivi il servizio è attivo fino alle 3.30.

Biglietti

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I biglietti sono acquistabili in circa 90 rivendite sul territorio, in 200 parcometri, inquadrando il QR code alle fermate (previa iscrizione al portale BeMoove), via SMS e a bordo dell'autobus (con leggero sovrapprezzo). Hanno prezzi diversi a seconda che siano per le tratte urbane o sub-urbane. Sono disponibili anche tessere multiviaggio oltre che diversi tipi di abbonamento.

Informazioni per i passeggeri

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Le informazioni per i passeggeri e avvisi sulle eventuali modifiche del servizio vengono affissi alle fermate e sugli autobus e pubblicati sul sito internet dell'azienda SVT. Inoltre, gli orari dei mezzi di trasporto pubblico sono stati pubblicati su Google Maps e di conseguenza, oltre a poter calcolare itinerari e tragitti, è possibile visualizzare gli orari della fermata in cui ci si trova attraverso Google Now.

Su tutte le paline delle linee urbane si trova il foglio orari al momento della partenza dal capolinea (con i tempi medi di raggiungimento della fermata, che si attestano attorno ai 2-5 minuti tra una fermata e l'altra). Il foglio orari delle linee sub-urbane indica invece l'orario di passaggio alla fermata in questione. Sulle paline sono stati recentemente applicati QR code che, se inquadrati, informano l'utenza sulle prossime corse di passaggio nella fermata in cui ci si trova

Tutte le fermate "ad alta mobilità" sono dotate di paline o pensiline elettroniche con i tempi di attesa delle varie linee e comunicazioni all'utenza.

Viaggiatori con ridotta mobilità
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Le principali fermate sono dotate di bande sensoriali a terra per non vedenti.

Il 40% dei mezzi è dotato di avviso sonoro all'apertura delle porte, avviso esterno di linea e destinazione e il 20% anche di avviso audiovisivo interno di prossima fermata. Tuttavia l'utilizzo di questi dispositivi è a discrezione dell'autista per cui non sempre gli avvisi audiovisivi interni o audio esterni sono attivi.

Il 60% dei mezzi è accessibile alle carrozzine ma per il trasporto dei disabili il comune preferisce dedicare un servizio apposito. L'accesso di carrozzine per bambini su questi mezzi è sempre consentito con carrozzina aperta, ad eccezione degli orari di punta. I mezzi che consentono l'accesso alle carrozzine e ai non vedenti sono identificati da 2 vetrofanie applicate nella parte anteriore dell'autobus.

Linee

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Ogni linea è identificata da un numero e dalla destinazione a cui porta (alcune linee, pur con lo stesso numero, hanno corse che effettuano capolinea in luoghi diversi).

Frequenze riferite al giorno tipo feriale invernale.

Linea Percorso Prima corsa Ultima corsa Frequenza fascia di punta Frequenza fascia di morbida Tempo medio di percorrenza Rinforzo scolastico previsto Note
1 Via Moneta Zona Pomari → Stanga/Torri di Quartesolo/Bertesina/

Bertesinella/Lerino

5:20 20:50 ogni 10 min ogni 13 min 20 min (per capolinea Stanga)

25 min (per capolinea Bertesinella e Torri di Quartesolo)

28 min (per capolinea Lerino)

31 minuti (per capolinea Bertesina)

si
2 Stazione FS → Via lago di Fogliano/Polegge 6:00 20:40 ogni 15 min ogni 20 min 18 min (per capolinea Via Lago Fogliano)

26 min (per capolinea Polegge)

si
3 Autostazione SVT → Parco Città 6:55 17:10 ogni 10 min ogni 50 min 13 min si Non effettua servizio festivo e al sabato.
4 Viale Ferrarin → Via Giaretta/Nogarazza/Valmarana 5:50 20:05 ogni 15 min 22 min (per capolinea Via Giaretta)

27 min (per capolinea Nogarazza)

32 min (per capolinea Valmarana)

si Alcune corse proseguono da Viale Ferrarin fino alla base americana Del Din.
5 Villaggio del Sole → Ospedaletto/Bolzano Vicentino/Quinto Vicentino/

Lanzè/Valproto

5:30 20:40 ogni 10 min ogni 15 min 31 min (per capolinea Ospedaletto)

39 min (per capolinea Bolzano Vicentino)

41 min (per capolinea Quinto Vicentino)

46 min (per capolinea Lanzè)

50 min (per capolinea Valproto)

si Nei festivi le corse per Bolzano, Quinto, Valproto e Lanzè non vengono effettuate.
6 Viale Roma → Costabissara/Motta di Costabissara 5:50 20:10 ogni 15 min ogni 60 min 20 min (per capolinea Costabissara)

28 min (per capolinea Motta)

si
7 Via del Carso → San Pio X 5:50 20:10 ogni 15 min 26 min no
8 Viale Roma → Debba/Lumignano 6:00 20:10 ogni 20 min ogni 60 min 21 min (per capolinea Debba)

35 min (per capolinea Lumignano)

si
9 Viale Giuriolo → Caldogno 5:45 20:05 ogni 20 min ogni 70 min 25 min si
10 CENTROBUS Park Stadio → Teatro Olimpico → Piazza Castello → Basilica → Corso Palladio → Park Stadio 6:45 20:35 ogni 10 min 15 min no Alcune corse vengono prolungate al nuovo tribunale.
11 Viale Giuriolo → Cavazzale 5:50 19:55 ogni 30 min ogni 45 min 30 min si
12 Viale Roma → Altavilla Vicentina 5:30 20:25 ogni 20 min ogni 50 min 23 min si
13 Viale Roma → Pianezze/Fimon/Lago di Fimon 6:10 18:40 ogni 40 min ogni 60 min 27 min (per capolinea Pianezze)

40 min (per capolinea Fimon)

50 min (per capolinea Lago di Fimon)

no Non effettua servizio festivo.
14 Viale Roma → Creazzo/Sovizzo 6:15 20:50 ogni 20 min ogni 50 min 18 min (per capolinea Creazzo)

25 min (per capolinea Sovizzo)

si
CIRCOLARE 12/14 Viale Roma → Creazzo → Sovizzo → Altavilla Vicentina Servizio integrato circolare linee 12 e 14 Servizio festivo effettuato dalle linee 12 e 14.
16 Viale Roma → Monteviale/Gambugliano 5:50 19:45 corse solo nelle ore di punta. 25 min (per capolinea Monteviale)

40 min (per capolinea Gambugliano)

no Non effettua servizio festivo.
17 Viale Giuriolo → San Pietro Intrigogna 6:50 13:55 corse solo al mattino. 15 min si Non effettua servizio festivo.
18 Viale Roma → Monte Berico 6:45 19:15 ogni 30 min ogni 90 min 6 min no Effettua solo servizio festivo.
19 Autostazione SVT → Via Vedelleria 7:25 19:25 ogni 60 min ogni 120 min 32 min no
20 CENTROBUS Park Quasimodo → Corso Fogazzaro → Contrà Cantarane → Park Quasimodo 6:50 20:40 ogni 12 min ogni 24 min 16 min no Non effettua servizio festivo.
30 CENTROBUS Park Cricoli → Santa Corona → Park Cricoli 6:45 20:40 ogni 10 min ogni 20 min 11 min no
NAVETTA FIERA Stazione FS → Fiera di Vicenza (ingresso Ovest) 7:30 19:30 ogni 20 min 20 min no Linea attiva in occasione delle principali manifestazioni fieristiche

Mezzi

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Da alcuni anni l'accesso ai mezzi avviene esclusivamente della porta anteriore poiché la porta centrale serve per la discesa e l'ultima (o le ultime, nel caso degli autosnodati) sono classificate come "porte ausiliarie" e vengono aperte per consentire una discesa più rapida negli orari di punta. Il passeggero che deve scendere, deve prenotare la fermata premendo il pulsante STOP all'interno dell'autobus stesso.

La livrea degli autobus è di colore bianco nella parte superiore e arancione nella parte inferiore. Alcuni autobus hanno livree particolari a scopi pubblicitari. Tutti gli autobus sono dotati di indicatore esterno di percorso, indicante linea, destinazione e importanti fermate intermedie. La maggior parte dei mezzi è dotata all'interno di indicatore AVM di prossima fermata.

All'interno degli ultimi mezzi acquistati si sta procedendo all'installazione di schermi LCD appesi al soffitto della vettura, che mostrano il percorso della linea, la fermata precedente, quella di prossimo arrivo e quella successiva, nonché comunicati e video istituzionali.

In taxi

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I taxi sono reperibili appena fuori dalla stazione ferroviaria. Il servizio radiotaxi permette di prenotare anche mezzi per disabili e servizio di collegamento agli aeroporti (Info e prenotazioni).

In auto

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Nei pressi della stazione ferroviaria vi sono vari servizi di autonoleggio e numerosi sono prenotabili online.

Vicenza è dotata di 3 ampi parcheggi esterni di interscambio:

  • Stadio.
  • Dogana.
  • 45.56369311.54833913 Cricoli, Viale Cricoli, 92. Tariffe Centrobus: 1 persona Euro 2,40 fino a 5 persone Euro 3,60 (ago 2021). Dal parcheggio parte il bus 30 per il centro.
    I bus turistici possono parcheggiare accanto al Park Cricoli.

posti alle porte della città, nei quali chi viene da fuori può lasciare la propria auto o il camper e raggiungere il centro storico in 5 minuti a bordo dei bus navetta, oppure noleggiare una bicicletta.

I parcheggi del centro hanno una capacità limitata e costi orari elevati, per cui è conveniente usare i parcheggi esterni di interscambio se si ha intenzione di rimanere in città per più di poche ore, o semplicemente per avere la garanzia di trovare un parcheggio senza perdere tempo prezioso per cercarlo.

Cosa vedere

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Panorama del centro storico visto da Monte Berico

La notorietà di Vicenza come meta turistica è senza dubbio legata alle opere di Andrea Palladio, grande architetto del tardo rinascimento che rivoluzionò il linguaggio del costruire, dando vita al Palladianesimo, uno stile che ebbe una rilevante influenza su tutta l'architettura occidentale, in particolare neoclassica e americana. I palazzi costruiti da Palladio sono tutti concentrati in città e la maggior parte delle ville palladiane sono situate nella provincia di Vicenza; alcune sono a breve distanza dal centro, facilmente raggiungibili in bicicletta o coi mezzi pubblici, come "La Rotonda" (villa Almerico Capra) situata a 3 km a sud-est della città.

Ma anche al di là di Palladio la città offre molteplici motivi di interesse storico-artistico e altrettanti itinerari possibili: l'impianto urbanistico stesso di Vicenza, di derivazione rinascimentale; i palazzi gotici (ad esempio quelli di Contra' Porti); il barocco vicentino, che mostra eleganti e misurati esempi in chiese e palazzi; il Santuario della Madonna di Monte Berico, meta di pellegrinaggi a livello internazionale; i numerosi musei pubblici e privati, le mostre d'arte; gli eventi fieristici.

La cucina vicentina offre di per sé stessa un motivo di visita, con numerosi locali che offrono piatti della tradizione o comunque ispirati dai prodotti locali tradizionali "a km zero", ben accompagnati dai vini della provincia.

La città insomma offre vari motivi per una visita che, a seconda degli interessi e del tempo a disposizione, può durare da un paio d'ore di piacevole passeggiata lungo Corso Palladio, fino a vari giorni esplorando il meglio di ville, chiese, musei, biblioteche, mostre, mercati, ristoranti e cantine.

Monumenti del centro

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Nel 1994 sono stati inseriti nella lista di beni “Patrimonio dell'Umanità” dell'UNESCO 23 monumenti palladiani del centro storico di Vicenza e 3 ville situate al di fuori dell'antica cinta muraria, realizzate dal celebre architetto Andrea Palladio. Tra questi i palazzi sono 16, mentre le altre architetture sono il Teatro Olimpico, l'Arco delle Scalette, la Chiesa di S. Maria Nova, la Loggia Valmarana nei Giardini Salvi, la cupola e il portale nord della Cattedrale, la Cappella Valmarana nella chiesa di Santa Corona.

Questo documento riassume orari e modalità di apertura dei principali monumenti di Vicenza per il 2017.

Il proscenio e la scena del Teatro Olimpico
Cavea del Teatro Olimpico
  •  unesco 45.5511.5491677 Teatro Olimpico, Stradella del Teatro Olimpico, 9. ingresso 10€; incluso nel biglietto cumulativo Vicenza Card. Mar-Dom: (dall'1 settembre al 30 giugno) 9:00–17:00, (Dall'1 luglio al 31 agosto) 10:00–18:00; chiuso Lun, 25 dicembre e 1° gennaio. Per la sua unicità costituisce una delle tappe d'obbligo per il turista. Iniziato nel 1580 quale ultimo progetto di Palladio e concluso da Vincenzo Scamozzi, è il primo esempio di teatro stabile coperto dell'epoca moderna ed è considerato uno dei grandi capolavori dell'architetto. Fu ultimato dopo la morte di Palladio, limitatamente alla cavea completa di loggia e al proscenio. Scamozzi disegnò le scene in legno, di grande effetto per il loro illusionismo prospettico e la cura del dettaglio, che si possono tuttora ammirare (le uniche d'epoca rinascimentale ad essere giunte fino a noi, peraltro in ottimo stato di conservazione). Il teatro fu inaugurato il 3 marzo 1585 con la rappresentazione dell'Edipo re di Sofocle ed è tuttora utilizzato (tranne d'inverno). Le scene, realizzate appositamente per quella rappresentazione, raffigurano le sette vie della città di Tebe e sfruttano la tecnica della prospettiva accelerata per far apparire lo spazio molto più lungo di quanto effettivamente sia (pochi metri). Il teatro, con la grande parete del proscenio, le molte statue e decorazioni, fu realizzato in legno e stucco e venne costruito su commissione dell'Accademia Olimpica all'interno di una fortezza medioevale in disuso (il Palazzo del Territorio, già utilizzato come prigione e come polveriera). Dall'esterno non si può vedere l'intervento palladiano; c'è comunque un bel giardino, ornato da statue novecentesche recuperate dai teatri distrutti durante l'ultima guerra. Teatro Olimpico su Wikipedia Teatro Olimpico (Q902532) su Wikidata

Palazzi palladiani

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I palazzi palladiani inseriti nella lista dei Patrimoni dell'umanità sono 16 e sono tutti situati nel centro storico di Vicenza, lungo l'attuale Corso Palladio o nelle sue vicinanze. Tre di questi palazzi (Da Monte, Garzadori e Capra) sono di incerta attribuzione, sebbene mostrino un evidente influsso dello stile di Palladio.

La Basilica Palladiana in notturno
  •  unesco 45.54694411.5463898 Basilica Palladiana (logge del palazzo della Ragione), Piazza dei Signori, +39 0444 222114. 3 euro (residenti 1 euro); abbonamenti 5 euro. Visitabile durante le esposizioni; dal 1 luglio al 1 novembre loggia e terrazza con bar aperte Mar, Mer e Gio 10:00-13:00 e 15:00-24:00, Ven 10:00-13:00 e 15:00-01:00, Sab 10:00-01:00, Dom 10:00-24:00. Ridisegnata a partire dal 1549 da Palladio, il quale vi lavorò per tutta la vita e la ribattezzò "basilica" in riferimento alle basiliche civili romane, è il più celebre edificio pubblico di Vicenza e uno dei capolavori dell'architetto rinascimentale. La Basilica è utilizzata per mostre d'arte e al piano terra è collocato il Museo del Gioiello di Vicenza (MDG). La Basilica ospita inoltre alcuni antichi negozi al livello della piazza. Dalla grande loggia al piano nobile, e ancor di più dalla terrazza superiore, si gode di una bella vista di Piazza dei Signori e della città. L'edificio costituiva già dal Medioevo il fulcro di attività politiche (consiglio cittadino, tribunale) ed economiche. Dopo una lunga serie di progetti e tentativi falliti da parte di altri architetti, Palladio cinse l'originario Palazzo della Ragione - di forme gotiche - con delle splendide logge classicheggianti in pietra bianca, risolvendo i difficili problemi statici e adottando, grazie all'uso della serliana, un ingegnoso stratagemma per nascondere all'occhio le differenti distanze tra i pilastri ereditate dai precedenti cantieri. L'ambiziosa copertura a carena di nave rovesciata, ricoperta da lastre di rame, in parte sollevata da grandi archivolti e risalente a metà Quattrocento, fu distrutta in un bombardamento nella seconda guerra mondiale e presto ricostruita; è stata oggetto di un sofisticato restauro dal 2007 al 2012. La Basilica è visitabile all'interno durante le mostre, ma da luglio a novembre è comunque possibile accedere con biglietto alle logge del piano nobile e alla terrazza superiore, munita di bar. A fianco della Basilica svetta la Torre Bissara (82 m), edificata a partire dal XII secolo, rimasto uno degli edifici più alti di Vicenza. Basilica Palladiana su Wikipedia Basilica Palladiana (Q284719) su Wikidata
Palazzo Chiericati
  •  unesco 45.54916711.5491679 Palazzo Chiericati (Pinacoteca civica), Piazza Matteotti, 37/39, +39 0444 222811, fax: +39 0444 546619, . Il maestoso palazzo, che domina piazza Matteotti, fu costruito tra il 1550 e il 1680 su disegno di Andrea Palladio come residenza privata per il conte Girolamo Chiericati, uno dei principali esponenti dell'aristocrazia vicentina. Fu ultimato solo un secolo dopo la morte dell'architetto. Ospita attualmente la Pinacoteca civica (vedi sotto musei). Il palazzo è costituito da un corpo centrale con due ali simmetriche leggermente arretrate, dotate di grandi logge al livello del piano nobile. L'armonica facciata è strutturata in due ordini sovrapposti, soluzione fino ad allora mai utilizzata in una residenza privata di città, con un coronamento di statue. Ubicato laddove un tempo confluivano i fiumi Bacchiglione e Retrone, l'architetto rialzò il palazzo per evitare le esondazioni. Sul fregio della loggia inferiore si alternano metope, triglifi e bucrani. Palazzo Chiericati su Wikipedia Palazzo Chiericati (Q729773) su Wikidata
Palazzo del Capitaniato, facciata
Il prospetto laterale che dà su Contrà Monte; nello sfondo uno scorcio della Basilica Palladiana
  •  unesco 45.54722211.54583310 Palazzo del Capitaniato (Loggia del Capitanio o Loggia Bernarda), Piazza dei Signori. Aperto solo durante mostre ed altri eventi. Opera tarda di Andrea Palladio, si affaccia sulla centrale Piazza dei Signori, proprio di fronte alla Basilica Palladiana. Al piano nobile vi si riunisce il consiglio comunale cittadino. Il palazzo fu progettato nel 1565 e costruito dal 1571 al 1572 come residenza per il rappresentante della Repubblica di Venezia in città. Venne decorato da Lorenzo Rubini; all'interno nove dipinti di Giovanni Antonio Fasolo. La struttura è basata su un ordine composito gigante. Al piano terra vi è una grande loggia, coperta da ampie volte, che sorregge un piano nobile dotato di un grande salone, la Sala Bernarda, arricchita da affreschi del Cinquecento provenienti da una delle ville dei Porto. La facciata del palazzo è alternata da quattro semicolonne giganti, in mattoni a faccia vista, che giungono fin sotto la balaustra dell'attico, e tre grandi archi. Le decorazioni sono realizzate in pietra d'Istria e soprattutto stucchi. Le colonne erano pensate da Palladio per essere ricoperte da un intonaco bianco, giocando con il contrasto dei mattoni rossi privi d'intonacatura sul bianco degli stucchi. Sulla facciata principale delle decorazioni rappresentano la personificazione dei fiumi. Il nome del committente, il Capitanio Bernardo, si può leggere nella trabeazione ("JO. BAPTISTAE BERNARDO PRAEFECTO"). Il prospetto laterale su contrà Monte, lavorato su modello degli archi di trionfo romani, è ornata da bassorilievi in stucco e da due statue allegoriche collocate negli intercolumni, a ricordare la vittoria della flotta ispano-veneziana contro gli ottomani nella battaglia di Lepanto (7 ottobre 1571), a cui contribuirono i vicentini. Le iscrizioni in latino alla base ("PALMAM GENUERE CARINAE" e "BELLI SECURA QUIESCO") suggeriscono il significato delle statue: la prima rappresenterebbe la dea della vittoria navale e la seconda la dea della pace. Nel piano superiore dell'arco vi sono altre quattro statue: la prima (dalla piazza) rappresenta la "Virtù", la seconda, un po' più piccola della prima, rappresenta la "Fede", la terza rappresenta la "Pietà" e infine la quarta, grande quanto la prima, rappresenta l'"Onore"; il tutto a significare che la virtù, la fede, la pietà e l'onore ottengono la vittoria e la pace. La loggia a piano terra, recintata da un'alta cancellata in ferro battuto, armonioso sazio caratterizzato da nicchie e colonne, ospita alcune lapidi in ricordo dei caduti delle guerre. Palazzo del Capitaniato su Wikipedia Palazzo del Capitaniato (Q1115328) su Wikidata
Palazzo Barbaran Da Porto
  •  unesco 45.5484511.5455711 Palazzo Barbaran Da Porto (Palladio Museum), Contra' Porti, +39 0444 32 30 14, . intero 6€, ridotto 4€, scuole 3€. Mar-Dom 10:00-18:00. La fastosa residenza per il nobile vicentino Montano Barbarano è il solo grande palazzo di città che Andrea Palladio riuscì a realizzare integralmente in vita. Si trova all'inizio di contra' Porti, a due passi da Corso Palladio, e fu realizzato fra il 1570 e il 1575. È oggi sede del Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio (CISA) e del Palladio Museum (vedi sotto Musei). Al pianterreno, un magnifico atrio a quattro colonne. Nel realizzarlo Palladio deve risolvere due problemi: quello statico di sostenere il pavimento del grande salone al piano nobile, e quello compositivo di restituire simmetria a un ambiente penalizzato dall'andamento sghembo dei muri perimetrali delle case preesistenti. Sulla base del modello delle ali del Teatro di Marcello a Roma, Palladio ripartisce l'ambiente in tre navate, disponendo al centro quattro colonne ioniche che gli consentono di ridurre l'ampiezza della luce delle crociere centrali, controventate da volte a botte laterali. Pone così in opera un sistema staticamente molto efficiente, in grado di reggere senza difficoltà il pavimento del salone soprastante. Le colonne centrali vengono poi raccordate ai muri perimetrali da frammenti di trabeazione rettilinea, che assorbono l'irregolarità della pianta dell'atrio: si realizza così una sorta di sistema a “serliane”, un accorgimento concettualmente simile a quello delle logge della Basilica Palladiana. Anche il tipo insolito di capitello ionico — derivante dal tempio di Saturno nel Foro romano — viene adottato perché consente di mascherare le lievi ma significative rotazioni necessarie ad allineare colonne e semicolonne. Nella decorazione del palazzo, il committente Montano Barbarano coinvolge a più riprese alcuni grandi artisti del suo tempo: Giovanni Battista Zelotti, già intervenuto negli spazi palladiani di villa Emo a Fanzolo, Anselmo Canera e Andrea Michieli detto il Vicentino; gli stucchi sono affidati a Lorenzo Rubini, autore negli stessi anni della decorazione esterna del Palazzo del Capitaniato, e, dopo la sua morte avvenuta nel 1574, al figlio Agostino. L'esito è un palazzo sontuoso in grado di rivaleggiare con le dimore dei Thiene, dei Porto e dei Valmarana, e che consente al suo committente di rappresentarsi in città come esponente di punta dell'élite culturale vicentina. Palazzo Barbaran da Porto su Wikipedia Palazzo Barbaran da Porto (Q925271) su Wikidata
Palazzo Valmarana
  •  unesco 45.54777811.54361112 Palazzo Valmarana (Braga Rosa), Corso Fogazzaro, 16, +39 0444 547188, fax: +39 0444 231721, . Ingresso 5 €. Aperto su appuntamento tutti i mesi dell'anno. È situato in corso Fogazzaro e fu costruito da Palladio nel 1565 per la nobile Isabella Nogarola Valmarana. Il palazzo è privato e sede di esposizioni temporanee e altri eventi. La facciata (l'unica a conservare ancora intonaci e marmorine originali) è una delle realizzazioni palladiane più straordinarie e insieme singolari. Per la prima volta in un palazzo un ordine gigante abbraccia l'intero sviluppo verticale dell'edificio: si tratta di una soluzione che prende origine dalle sperimentazioni palladiane sui prospetti di edifici religiosi. Sulla facciata del palazzo appare evidente la stratificazione di due sistemi: l'ordine gigante delle sei paraste composite si sovrappone all'ordine minore di paraste corinzie, in modo tanto più evidente ai margini dove la mancanza della parasta finale rivela il sistema sottostante, che sostiene il bassorilievo di un soldato con le insegne Valmarana. L'edificio subì pesanti distruzioni nella seconda guerra mondiale; dal 1960 Vittor Luigi Braga Rosa condusse estesi restauri, ricostruendo le parti demolite e arricchendo il palazzo con decorazioni e opere d'arte provenienti da altri palazzi distrutti in guerra, tra cui spicca la collezione di tele seicentesche di Giulio Carpioni a soggetto mitologico. Palazzo Valmarana su Wikipedia Palazzo Valmarana (Q2298628) su Wikidata
Palazzo Porto Festa
  •  unesco 45.54777811.54361113 Palazzo Porto (Porto Festa), Contra' Porti. Chiuso al pubblico. Sito in Contrà Porti, è uno dei due palazzi progettati in città da Palladio per la famiglia dei Porto (l'altro è Palazzo Porto Breganze); commissionato dal nobile Iseppo da Porto, appena sposatosi (1544 circa), l'edificio vede una fase piuttosto lunga di progettazione ed una ancor più lunga - e travagliata - nella sua realizzazione, rimasta in parte incompiuta. Oggetto di svariate ristrutturazioni e ampliamenti, l'edificio mantiene intatta solamente la sua facciata "pubblica". Palazzo Valmarana su Wikipedia Palazzo Valmarana (Q2298628) su Wikidata
  •  unesco 45.54833311.54611114 Palazzo Thiene (ora sede Banca Popolare di Vicenza). È un grande palazzo gotico ristrutturato dal giovane Andrea Palladio, probabilmente su progetto di Giulio Romano. Fu costruito per Lodovico Thiene da Lorenzo da Bologna nel 1490, con un fronte orientale su contrà Porti in laterizio intelaiato da lesene angolari lavorate a punta di diamante, con un portale di Tommaso da Lugano e una bella trifora in marmo rosa.Marcantonio e Adriano Thiene nel 1542 diedero inizio alla ristrutturazione del palazzo di famiglia, secondo un progetto grandioso che avrebbe occupato un intero isolato di 54 x 62 metri, sino ad affacciarsi sulla principale arteria vicentina (l'attuale Corso Palladio), ma del quale venne alla fine realizzata solo una minima porzione. È molto probabile che l'ideazione del progetto sia da attribuirsi a Giulio Romano e che il giovane Palladio sia piuttosto responsabile della progettazione esecutiva e della realizzazione dell'edificio, un ruolo essenziale, soprattutto dopo la morte di Giulio nel 1546. Sono chiaramente riconoscibili gli elementi del palazzo riferibili a Giulio Romano e alieni dal linguaggio palladiano: l'atrio a quattro colonne è sostanzialmente identico a quello del palazzo del Te a Mantova (anche se il sistema delle volte è senza dubbio modificato da Palladio), così come le finestre e la parte inferiore del prospetto su strada e del cortile, mentre le trabeazioni e i capitelli del piano nobile vengono definiti da Palladio. Il palazzo è la sede storica della Banca Popolare di Vicenza e ospita un museo; per la descrizione delle collezioni vedi sotto Musei: Museo di Palazzo Thiene. Palazzo Thiene su Wikipedia Palazzo Thiene (Q898904) su Wikidata
Palazzo Thiene Bonin Longare, dettaglio della facciata
  •  unesco 45.54638911.54166715 Palazzo Thiene Bonin Longare (oggi sede Confindustria), Piazza Castello 3. Chiuso al pubblico. Progettato da Andrea Palladio presumibilmente nel 1572, fu edificato da Vincenzo Scamozzi dopo la morte del maestro (senza citarne il nome) concludendo il precedente cantiere. Edificato da Francesco Thiene sulle proprietà di famiglia all'estremità occidentale della Strada Maggiore (l'attuale corso Palladio) presso il Castello, alla morte di Palladio non era ancora realizzato. Il fianco potrebbe essere opera di Vincenzo Scamozzi, assieme al profondo atrio. Palazzo Thiene Bonin Longare su Wikipedia Palazzo Thiene Bonin Longare (Q2298605) su Wikidata
Palazzo Schio
  •  unesco45.551711.543516 Palazzo Schio, Contra' Pusterla San Marco 39. Chiuso al pubblico. È un piccolo palazzo nobiliare del XVI secolo la cui facciata fu disegnata da Palladio nel 1560, e che fu completato nel 1574-1575. La facciata di rappresentanza del palazzo lungo la strada è relativamente stretta. Per il trattamento del piano nobile, Palladio opta per la sua divisione in tre arcate di uguale larghezza, scandite da quattro semicolonne con capitelli corinzi, libere ai tre quarti del muro e la cui base si integra col paramento dello zoccolo. La facciata è animata da un gioco di luci ed ombre, grazie all'articolazione in parecchi strati di profondità ottenuta dall'utilizzo di colonne, sagomatura e balcone delle finestre e frontoni. Palazzo Schio su Wikipedia Palazzo Schio (Q1406358) su Wikidata
L'incompiuto Palazzo Porto in piazza Castello
  •  unesco 45.54567811.54137217 Palazzo Porto in piazza Castello (Porto Breganze), Piazza Castello. Chiuso al pubblico. Progettato nel 1571 circa per Alessandro Porto ed attribuito ad Andrea Palladio, è rimasto incompiuto (a differenza dei molti altri palazzi palladiani che furono completati dopo la morte dell'architetto). L'alta sezione di palazzo che possiamo vedere oggi è l'evidente testimonianza dell'esito sfortunato del cantiere palladiano. Alla sinistra del frammento è chiaramente visibile la vecchia casa quattrocentesca della famiglia Porto, che era destinata ad essere progressivamente demolita con l'avanzare del cantiere del nuovo grande palazzo. Palazzo Porto in piazza Castello su Wikipedia Palazzo Porto in piazza Castello (Q2573936) su Wikidata
Palazzo Pojana
  •  unesco 45.547511.54518 Palazzo Pojana, Corso Palladio 92. Chiuso al pubblico. Affacciato sul Corso, è attribuito ad Andrea Palladio, che lo avrebbe progettato nel 1540 circa ed è nato dall'unione di due costruzioni separate dalla stradella Do Rode, probabilmente realizzata nel 1566 a seguito di una richiesta di Vincenzo Pojana al Comune di Vicenza nel 1561. L'attribuzione a Palladio non si fonda su riscontri documentari né su disegni autografi, ma sull'evidenza della qualità architettonica dell'articolazione del piano nobile, con un ordine che abbraccia due piani, nonché del disegno di particolari, come gli elegantissimi e carnosi capitelli compositi e la trabeazione. Tuttavia, elementi come le paraste prive di entasi (il caratteristico rigonfiamento che culmina a un terzo dell'altezza) poco si accordano al linguaggio palladiano degli anni 1560, tanto da far pensare che il disegno della porzione sinistra del palazzo sia frutto di un progetto giovanile di Palladio, poi esteso all'edificio confinante negli anni sessanta, quando il Pojana decide di ingrandire la propria casa. Ciò spiegherebbe anche le differenze nella configurazione della zona del basamento nelle due metà dell'edificio. Palazzo Pojana su Wikipedia Palazzo Pojana (Q521254) su Wikidata
Casa Cogollo detta del Palladio
  •  unesco 45.54925611.54878119 Casa Cogollo (detta del Palladio), Corso Palladio 167. Chiuso al pubblico. Questo piccolo palazzo del 1559, affacciato sulla parte terminale di Corso Palladio e sviluppato in altezza, è attribuito ad Andrea Palladio e la tradizione popolare lo identificava proprio con l'abitazione dell'architetto. In realtà si tratta della ristrutturazione della facciata di una casa quattrocentesca che egli eseguì per conto del notaio Pietro Cogollo. Casa Cogollo su Wikipedia Casa Cogollo (Q1625712) su Wikidata
  •  unesco 45.54333311.54583320 Palazzo Civena (ora sede di una casa di cura). Chiuso al pubblico. È stato il primo palazzo di città realizzato da Palladio. Costruito per conto dei fratelli Giovanni Giacomo, Pier Antonio, Vincenzo e Francesco Civena, in seguito divenne dimora dei conti Trissino dal Vello d'Oro. Il palazzo venne alquanto ingrandito da Domenico Cerato nel 1750, che aggiunse le ali laterali per volere dei Trissino. Fu semidistrutto dai pesanti bombardamenti angloamericani nella seconda guerra mondiale (il 2 aprile 1944), come il bel Teatro Eretenio che vi era affiancato, e quindi ricostruito. È attualmente sede di una casa di cura. Palazzo Civena su Wikipedia Palazzo Civena (Q2300067) su Wikidata
  •  unesco 45.54952711.54909121 Palazzo da Monte (Migliorini), Contrà Santa Corona, 9 (Chiuso al pubblico). Pur essendo presente nella lista dei palazzi palladiani tutelati dall'UNESCO, questo palazzo è considerato da alcuni studiosi un apocrifo di Palladio. Costruito di fronte al convento domenicano di Santa Corona tra il 1550 ed il 1554, venne concluso un anno dopo la morte del celebre architetto.
Palazzo Garzadori
  •  unesco 45.5465711.5482822 Palazzo Garzadori, Contra' Piancoli 10/12 (Chiuso al pubblico). Fu commissionato da Girolamo Garzadori che tra il 1545 e il 1563 promosse il rifacimento delle case ereditate in contra' Piancoli. Forse a Palladio venne richiesto uno studio in merito.
    Questo palazzo è stato inserito nel 1994 tra i palazzi palladiani tutelati dal'UNESCO, ma non vi sono certezze sull'attribuzione al celebre architetto, sebbene alcuni studiosi lo sostengano a causa delle analogie con altri disegni palladiani.
    Palazzo Garzadori su Wikipedia Palazzo Garzadori (Q18785529) su Wikidata
  •  unesco 45.552111.543523 Palazzo Capra (frammento inglobato in palazzo Piovini), Corso Palladio, 32. La facciata laterale di Palazzo Piovini ingloba il portale del precedente Palazzo Capra, il quale rientrerebbe (l'attribuzione è piuttosto incerta) tra le opere giovanili di Andrea Palladio; si trattava di un piccolo edificio commissionato dal conte Giovanni Antonio Capra, databile tra il 1540 e il 1545, ma concluso solo nel 1567. Oggi sede di un grande magazzino. Palazzo Capra Querini (Q58290547) su Wikidata

Altri palazzi del centro

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Quelli progettati da Palladio sono solo una parte relativamente piccola dei numerosi palazzi storici che si possono ammirare a Vicenza, sebbene quasi tutti quelli costruiti dopo il grande architetto siano rimasti evidentemente influenzati dal suo stile, come nel caso di Palazzo Trissino al Corso (oggi sede del municipio). Vi sono inoltre numerosi palazzi in stile gotico veneziano sparsi per le vie del centro, ad esempio quelli in contra' Porti. Per un elenco di tutti i palazzi storici della città vedi la relativa voce su Wikipedia.

  • 45.547811.5457