Contursi Terme
Contursi Terme | |
Stato | Italia |
---|---|
Regione | Campania |
Territorio | Salernitano |
Altitudine | 250 m s.l.m. |
Superficie | 28,90 km² |
Abitanti | 3.309 (stima 2019), 3.367 (censimento 2010) |
Nome abitanti | contursani |
Prefisso tel | +39 0828 |
CAP | 84024 |
Fuso orario | UTC+1 |
Patrono | San Donato (7 agosto) |
Posizione | |
Sito istituzionale |
Contursi Terme (Cuntùrs in dialetto contursano) è una città nella provincia di Salerno in Campania.
Da sapere
[modifica]Contursi Terme è un rinomato centro turistico-termale situato nel sud della provincia di Salerno. Famosa da sempre, già nel primo secolo dopo Cristo, Plinio il Vecchio scriveva delle straordinarie proprietà delle acque termali di Contusi, a cui accennano anche Virgilio, Strabone e Silvio Italico. Le acque di Contursi Terme danno vita a moderni complessi termali.
Cenni geografici
[modifica]Il centro è situato su una piccola collina che domina la valle del Sele. Il territorio del comune è attraversato dai fiumi Tanagro e Sele. Proprio sulle rive di quest'ultimo sorgono diverse strutture termali.
Quando andare
[modifica]La temperatura media del mese più freddo, gennaio, si attesta a +6,9 °C; quella del mese più caldo, luglio, è di +24,5 °C.
Cenni storici
[modifica]Sito probabilmente abitato fin dalla preistoria, la collina dove sorge Contursi Terme vide la nascita di un vero e proprio centro urbano dopo la caduta dell'Impero romano. Infatti, gli abitanti della collina su cui sorgeva Saginara, per sfuggire le distruzioni perpetrate dai barbari e dai Saraceni e per evitare le malattie, si spinsero verso l'interno. È solo verso l'840 che si hanno notizie di un castello fatto costruire da un Conte Orso a difesa del Castaldato di Conza e da cui si vuole che prenda il nome. Inserito, insieme a tutti gli altri castelli della Valle, nel Principato di Salerno, ne segui la storia attraverso alterne vicende. Con la suddivisione del suddetto principato in due parti, voluta da Carlo II nel 1287, Contursi entrò a far parte del Principato Citerione. Dal 1291 al primo decennio del XV secolo, fu feudo dei Sanseverino e, sotto il loro dominio, dovette subire, probabilmente nel 1348, la distruzione ad opera di Ludovio D’Ungheria, sceso in Italia per punire la Regina Giovanna. Nel 1674, fu acquistato dalla famiglia Parisano di Tolentino, Marchesi di Caggiano, che lo tenne fino al 1823. Cinque porte, sei chiese e un castello innovato, ventiquattro archi su strada, dieci palazzi di antenati sono le membra del vecchio abitato che giace sul colle.
Come orientarsi
[modifica]Le località afferenti a Contursi Terme sono Bagni di Contursi, Bagni Forlenza, Monte Pruno, Pruno Sottano e Tempa del Corvo.
Come arrivare
[modifica]In aereo
[modifica]L'aeroporto più vicino è quello di Napoli-Capodichino. Poi si deve proseguire con altri mezzi.
In auto
[modifica]Uscita autostradale Contursi Terme-Postiglione sull'Autostrada Salerno-Reggio Calabria.
Strada statale 91 della Valle del Sele, asse viario che termina in località Bagni Forlenza.
Strada Statale 91 raccordo della Valle del Sele, collegamento fra la SS 91 con la SS 691.
Strada statale 691 Contursi-Lioni: Uscite Contursi Terme Ovest-Campagna e Contursi Terme Est-Oliveto Citra.
Strada Provinciale 10/a Contursi (compreso il raccordo con la SS 91)-Bivio Palomonte-Innesto SP 37(Bivio Buccino).
Strada Provinciale 65 Innesto SP 10-Stazione di Contursi.
Strada Provinciale 305 SP 10-Madonna delle Grazie-Monte Pruno per Palomonte-Innesto SP 268.
- Strada Provinciale 429 Innesto SS 91-Contursi-bagni di Contursi-confine provincia di Avellino(SR 91) ex Strada Statale 91 della Valle del Sele.
In treno
[modifica]La stazione di Contursi Terme si trova sulla ferrovia Battipaglia-Potenza-Metaponto. Sono circa tre i chilometri che separano la stazione dal centro abitato.
In autobus
[modifica]La mobilità è affidata, per quanto riguarda i trasporti extraurbani, alla società Sita Sud.
Come spostarsi
[modifica]Con mezzi pubblici
[modifica]Il trasporto urbano è gestito dalla società Autolinee Barletta che collega tutte le frazioni col capoluogo.
Cosa vedere
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- Chiesa del Santissimo Bambino Gesù (ex Chiesa San Giovanni Evangelista e Santa Lucia). Fu inizialmente edificata per la devozione di San Giovanni e Santa Lucia. Nel 1600, a seguito di lavori di ristrutturazione, l'arciprete Paradiso consacrò la Chiesa anche al Bambino Gesù, dopo aver fatto arrivare da Napoli una statuetta che lo raffigurava, di fattura pregevole, sia nelle proporzioni anatomiche che per le vesti ricamate con filo d'oro. All'interno, si trovano le statue di Santa Maria Immacolata Concezione e di Santa Maria Addolorata. Di pregevole fattura anche il magnifico organo settecentesco intagliato. Sulla torre campanaria sono montate due campane in tonalità di mib4. La campana maggiore è chiamata "Campanone", pesa quattro quintali e risale al 1381. La minore, del 1327, è chiamata "Campanella della Congrega" e pesa 2,4 quintali.
- Basilica Santa Maria delle Grazie. Originariamente di dimensioni più piccole, fu successivamente ampliata. Nel 1656, al suo interno, fu costruito un altare dedicato a Santa Filomena Martire, in ringraziamento dei suoi tanti miracoli, avvenuti, come narra la tradizione, durante i giorni della peste. Basilica Pontificia dal 1978, è la Chiesa Principale della grande cittadina. La Chiesa custodisce le reliquie di Santa Filomena e di Sant'Irene. Dal 1887 al 1891 venne restaurata e fu eretto il campanile. Questo campanile, costruito con pietre lavorate è alto 76 m, contiene tre pesanti campanoni, in tonalità di Mi3. La campana maggiore, chiamata "Maria Grazia Plena", pesa 4,2 tonnellate ed è stata fusa nel 1888. La campana media, chiamata "Santa Filomena", pesa 1,4 tonnellate e risale al 1895. La campana piccola, la "Campanella", che pesa sei quintali ed è la più recente (del 1920).
- 1 Basilica di Santa Maria degli Angeli (Duomo). Arduo individuare la data di costruzione della chiesa, ma di certo essa è precedente all'840. In una bolla dell'Arcivescovo Grati, datata 14 agosto 1486, nello scritto introduttivo agli antichi legati viene ribadito con chiarezza che la Chiesa di Contursi prima sotto il nome di S. Maria con l'aggiunta di Santa Maria Maggiore e finalmente di Santa Maria degli Angeli. Col tempo, divenne punto di riferimento e presto dovette conquistare il primato tra le chiese del paese. Nei secoli, è stata sottoposta a numerosi rifacimenti. È Collegiata, nonché sede foranea. La torre campanaria, eretta nel 1512, è dotata di quattro campane. La grande è chiamata "Santa Maria", pesa 1.1 tonnellate ed è del 1514. La media è chiamata "Sagramenta", pesa otto quintali ed è del 1643. La mezzanella, è chiamata "Michela", pesa quattro quintali ed è del 1542.
- Abbazia di S.Maria del Carmine. Probabilmente fu costruita su una vecchia Chiesa dedicata al patrono della città, il Vescovo San Donato, divenuta monastero dei padri Carmelitani ed è soppressa poi nel 1652 con Bolla Pontificia. Il 16 ottobre 1873, il Municipio di Contursi affidò al Clero tutti gli averi della chiesa, con l'obbligo di mantenere tutti gli arredi sacri.
- Cappella Santa Sofia. Fu edificata nel 1338, originariamente dedicata alla Santa. Nei primi giorni di Giugno è meta di centinaia di fedeli che vi si recano per la “tredicina”, una tradizione legata al culto di Sant'Antonio.
- Parrocchia San Vito. Consacrata al culto di San Vito il 12 febbraio 1714, fu edificata su uno spiazzo fuori dell'abitato per favorire il rito di un antico culto dei pastori, legato alla devozione a San Vito: dopo la Messa, i fedeli compiono tre giri attorno alla Cappella esprimendo un desiderio. Usanza che si rifà ai "turni" che i pastori facevano col gregge attorno alla chiesa. Secondo una curiosa usanza, se un animale entrava nella chiesa diventava proprietà del Santo.
- Cappella Ss.Immacolata delle Scalelle. In onore della secolare venerabilità di Santa Maria della Scala, situata alla periferia del vecchio centro abitato. San Donato fu costituita con assenso regio di Ferdinando IV di Borbone del 27 aprile 1816 ed è situata in un locale della chiesa Santa Maria degli Angeli.
- Santuario di S. Antonio del Ponte. Situato sulla sponda destra del fiume Sele in località Ponte Mefita. La lapide posta all'esterno riporta la seguente dedica: "A S. Antonio di Padova nel 1879 si consacra questo santuario a devozione del popolo e di Onofrio Parisi iniziatore per visione avutane a volte il figlio Francesco memore P. 13 giugno 1895". Ancora oggi, il 13 giugno si porta in processione la statua del Santo dal centro del paese lungo una via molto caratteristica, detta dei "ghiai", mentre antichi canti liturgici si elevano nell'aria assieme al suono delle zampogne.
- Castello Rosapepe. Edificato nell'839 dal Conte Orso per difendersi dalle continue scorribande dei Normanni, in una posizione che domina la piazza centrale del paese.
Eventi e feste
[modifica]- Festa patronale del Ss.mo Nome di Gesù.
Seconda domenica di Maggio.
- Festa patronale di San Donato.
7 Agosto.
- Festa patronale della Madonna delle Grazie.
2 Luglio e 8 Settembre.
- Festa compatronale B.Mariano Arciero.
16 Febbraio.
- Festa compatronale S. Gerardo.
16 ottobre.
- Carnevale. Sfilata dei carri allegorici.
- Passeggiata culinaria. Sagra.
- Festa della Birra.
In estate.
- Rito della Vagnatura.
A maggio.
Cosa fare
[modifica]- Rafting sul fiume Sele, ☎ +39 3388666875.
Dom previa prenotazione. Finalmente anche in Campania è possibile praticare il rafting con guide esperte.
- Terme. Le acque termali che sgorgano nel comune di Contursi si distinguono in tre gruppi: salso - bromo - iodiche, solfuree e bicarbonato - alcaline. Grazie alle diversità delle sorgenti queste acque possono essere bevute o per effettuare le cure termali. Tutti gli stabilimenti operanti nel polo termale di Contursi sono convenzionati con il Servizio Sanitario Nazionale.
- Spa. Con il passare degli anni, gli stabilimenti termali si sono trasformati in vere e proprie beauty farm. Oltre alle cure termali, si possono effettuare trattamenti estetici che consentono di rimettersi in forma, perdendo peso superfluo e tonificando il corpo. Completamenti immersi nella bellezza della natura, il polo termale di Contursi permette perciò di gustare in pieno una vacanza "globale", in grado di rigenerare il corpo e rilassare la mente. La maggior parte degli stabilimenti dispone di albergo e ristorante e tutti sono attrezzati con piscine per adulti e bambini. Dotati di bar e punti di ristoro, rappresentano il luogo ideale dove godere dei benefici rilassanti e tonificanti delle acque termali e, a bordo vasca, potersi dedicare al fitness, o divertirsi con l'animazione.
Qui di seguito le sorgenti termali:
- Sorgente di Sant'Antonio
- Sorgente di Sant'Antonio al Monte
- Sorgente Pruno Sottano
- Sorgente Cantani
- Sorgente Don Carlo
- Sorgente Radium
- Sorgente Vulpacchio
- Sorgente "Prodigiosa"
- Sorgente del Lauro
- Sorgente Ferrata I
- Sorgente Ferrata II
Acquisti
[modifica]I negozi sono aperti dal lunedì al sabato dalle 09:00 alle 13:00 e dalle 16:00 alle 20:30, ad esclusione del giovedì in cui restano aperti solo la mattina; la via principale dello shopping è via Medaglia d'oro Felice La Sala.
Come divertirsi
[modifica]Dove mangiare
[modifica]Dove alloggiare
[modifica]Prezzi medi
[modifica]- 1 Villa Cennamo Residence, C/da Tempe (Uscita Svincolo di Contursi T./Postiglione dell'Autostrada del Mediterraneo - direzione Postiglione), ☎ +39 331 8357244, [email protected].
50 €.
Sicurezza
[modifica]- Carabinieri, Via Gorgola 1, ☎ +39 0828 791279.
- Municipio, Piazza Giuseppe Garibaldi, 1, ☎ +39 0828 991013.
- Polizia municipale, ☎ +39 0828 991013.
Come restare in contatto
[modifica]Nei dintorni
[modifica]- Villa D'Ayala Nelle immediate vicinanze di Contursi Terme. A solo 10 km nel Comune di Valva, Villa D'Ayala: il complesso di Villa d'Ayala è senz'altro uno dei beni culturali più stupefacenti dell'intera provincia di Salerno. Tanto il castello, quanto il parco che lo circonda, sembrano infatti immersi in un'atmosfera di sogno, capace di catturare immediatamente i visitatori. La leggiadria delle forme architettoniche, la bellezza dei giardini all'italiana, i silenzi del teatrino di verzura, l'intensità quasi sensuale delle sculture di dee e ninfe: tutto questo fa di Villa d'Ayala un luogo assolutamente speciale. Edificata a partire dal diciottesimo secolo, alla morte del marchese Giuseppe d'Ayala Valva, il complesso è divenuto proprietà del Gran Priorato del Sovrano Ordine Militare di Malta.
- Buccino - Antica Volcei (a 15 km) Città dalle origini antichissime, è già municipium romano. La leggenda attribuisce la fondazione di Buccino ai Pelasgi, che gli diedero il nome di Volcei, vulcano. Più realisticamente, a fondarla furono tribù appartenenti alla gens lucana. Ben presto, la società volceiana si arricchì di contributi culturali di matrice etrusca e greca e, già in epoca romana l’antica Volcei si trovò al centro di avvenimenti storici di straordinaria importanza. Il Parco archeologico urbano dell’antica Volcei rappresenta una realtà di grande interesse scientifico e di enorme fascino. Grazie ad un'imponente campagna di scavi, sono stati infatti riportati alla luce le più importanti testimonianze della Buccino antica. Combinandole armonicamente con le strutture medioevali e di epoca più tarda, presenti all'interno del tessuto urbano. Le due città – quella antica e quella più recente – hanno così trovato una forma di convivenza, a sua volta inserita dentro i normali ritmi di vita della comunità. Si può dunque affermare che Buccino ha partorito un’inedita forma di sito archeologico, dentro il quale antichità e quotidianità sono tutt'uno.
- Paestum (a 40 km) Fondata intorno al 600 a.C., risulta quale sbocco commerciale sul Tirreno voluta dalle colonie doriche della Magna Grecia situate sul golfo di Taranto. Il copioso materiale archeologico parla delle ricchezze e della prosperità di Paestum o Posedonia. I Lucani la sottomisero nel IV secolo a.C., mutandone il nome in Paistum, e la tennero fino al 273 a.C. allorché, sempre florida, fu soggetta a Roma. Pare che i Saraceni nel X secolo d.C. la distruggessero. Nel Medio Evo le sue rovine, pur degne di studio e di ammirazione, furono abbandonate, forse anche per l'ambiente reso insalubre per l'impantanarsi del fiume Sele. Dal 1928 furono ripresi gli studi e gli scavi dell'importante zona e templi, mura ciclopiche, colonne e fori tornarono alla luce a testimoniare il passato grandioso di questa città. Dal 1988 è riconosciuta quale patrimonio dell'umanità dall'UNESCO.
- Grotte dell'Angelo (a 25 km) Tornare indietro fino a 35 milioni di anni fa, quando l'acqua avviò il suo lento lavoro di scavo delle rocce: ecco cosa vuol dire entrare in questo superbo complesso speleologico, posto tra i comuni di Pertosa e Auletta. Da reperti archeologici sappiamo che le grotte furono abitate già in età preistorica. Luogo di culto per Greci e Romani, in età cristiana furono riconsacrate a San Michele Arcangelo. Il primo tratto della visita avviene a bordo di un barcone, che si inoltra nelle caverne attraversando le acque di un piccolo lago sotterraneo. Al punto d’approdo, è poi possibile proseguire a piedi, inoltrandosi in un ambiente incantato, cui fa da sottofondo il fragore della cascata creata dalle acque del fiume Negro. Lo spettacolo è indescrivibile: in un reticolo di cunicoli e corridoi, le enormi stalagmiti sembrano osservare in silenzio i visitatori. In sale illuminate da sapienti giochi di luce, si apre lo spettacolo di formazioni rocciose che assumono forme curiose e familiari. E pare quasi che, creando figure insolite e bizzarre, la natura abbia provato a divertirsi per il piacere degli occhi dell’uomo.
- Certosa di Padula
- Costiera amalfitana
- Costiera Cilentana
- Scavi archeologici di Pompei (a 80 km) Antica città alle pendici del Vesuvio, una imponente eruzione la seppellì negli ultimi giorni dell'agosto 79 d.C., insieme a Stabia ed Ercolano. Dagli scavi susseguitisi dal 1748 ad oggi, la storia di questa città può essere ricostruita quasi con certezza ed interamente. Il torrente di lava sommerse Pompei, fiorente nella sua vita e nei suoi commerci. Muri e decorazioni sono stati ritrovati in un sorprendente stato di conservazione, sepolta nel sonno dei secoli dalla coltre di lava, ha rivelato i suoi tesori sotto i Barboni e sempre più compiutamente ai giorni nostri. Le origini di Pompei sono antichissime: Osci, Sanniti, con influenze greche, la tennero prima di Roma. La maggior parte degli oggetti rinvenuti negli scavi si trovano al Museo Nazionale di Napoli.
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