Afragola



Afragola
Castello di Afragola
Stemma
Afragola - Stemma
Afragola - Stemma
Stato
Regione
Territorio
Altitudine
Superficie
Abitanti
Nome abitanti
Prefisso tel
CAP
Fuso orario
Patrono
Posizione
Mappa dell'Italia
Mappa dell'Italia
Afragola
Sito istituzionale

Afragola è una città della Campania.

Da sapere

[modifica]

La prima menzione del nome (Afraore) risale all'anno 1131. Altre varianti in carte successive sono "Afragone", "Afraolla", "Fraolla", "Afrangola". Il nome Medioevo del casale è registrato nei documenti di età angioina e aragonese come "Villa Fragorum".

Cenni geografici

[modifica]

Situata nella Penisola sorrentina, Afragola confina con Acerra, Caivano, Cardito, Casalnuovo di Napoli e Casoria.

Cenni storici

[modifica]

Età antica

[modifica]

Tra il Neolitico avanzato finale/Eneolitico non avanzato e l'età del bronzo, l'area su cui oggi sorge Afragola era occupata da popolazioni non meglio identificate (forse provenienti dall'interno) che si erano insediate nel territorio con piccoli villaggi, ad esempio il villaggio del bronzo antico di Afragola.[10][11] L'eruzione vesuviana, conosciuta come "Pomici di Avellino", spazzò via queste comunità e ricoprì la zona di cenere e piroclasti, provocando l'insabbiamento dei villaggi e il sollevamento del suolo di oltre un metro.

Dal IV secolo a.C. il territorio fu nuovamente interessato da fenomeni di insediamento demico, di provenienza sannita, seppur di scarsa dimensione: a questo periodo risalgono diverse tombe risalenti al III secolo a.C.; una di queste è esposta, completamente restaurata, nella sala LXVII del Museo archeologico nazionale di Napoli.

Dell'età classica non è emerso quasi nulla. Fino al 1949 era presente presso la Tenenza dei Carabinieri una colonna con incise iscrizioni di dedica all'imperatore Augusto, distrutta ignominiosamente; oltre a un'ara augustea (distrutta per ricavarne brecciame per la ricostruzione delle strade) e altri oggetti di uso quotidiano come un torchio per il vino.

Negli scavi degli anni Sessanta del Novecento presso la località Badagnano fu rinvenuta, inoltre, una moneta adrianea del II secolo d.C. che, se non denuncia la persistenza sicura di un abitato nell'area, segnala che essa rimase tuttavia di passaggio fra la costa e l'interno.

Età medievale

[modifica]

Con la caduta della rete sociale e politica dell'Impero romano d'Occidente e l'impaludamento del fiume Clanio vi fu un silenzio delle fonti archeologiche e documentarie fino al X secolo.

Da questa data iniziò a manifestarsi un ripopolamento di tutta la Pianura Campana. Il sito della futura Afragola era occupato da diversi pagi, villaggi rurali di piccola dimensione, occupati dai coloni delle vastissime terre: Arcopinto (a ovest dell'attuale centro storico cittadino, verso Frattamaggiore), Arcora (a sud-est), Salice (a sud), San Salvatore delle Monache (sito non ben definito ma a nord dell'attuale centro, presso il Clanio), Cantarello (a sud).

Tra il XII e XIII secolo questi villaggi cominciarono ad essere assorbiti da insediamenti demici più grandi, riuniti ciascuno intorno ad una chiesa: Santa Maria d'Ajello, San Giorgio e San Marco.

Afragola si formò nel XIII secolo dal progressivo ampliamento e dal conseguente saldamento di queste tre entità demiche principali; diverso fu, tuttavia, il caso di Arcora, mai incorporato nel tessuto urbano primigenio per la sua lontananza e che nella seconda metà del XIII secolo risultava addirittura spopolato.

Risulta quindi senza fondamento la tradizione che vuole che la città sia stata fondata nel 1140 dal re Ruggero II di Sicilia, detto Ruggero il Normanno, il quale avrebbe distribuito terre incolte ai suoi veterani; episodio raffigurato nell'affresco della sede municipale, eseguito dal pittore Augusto Moriani nel 1886. Tale tradizione, malgrado tutto, è stata già da tempo riconosciuta come falsa dallo storico ottocentesco Bartolommeo Capasso.

Parte del suo territorio fu feudo dell'arcivescovo di Napoli e uno dei "casali" considerati parte integrante di Napoli. Alcune terre furono possesso feudale di vari personaggi, mentre altre appartenevano al demanio regale; la collettività locale si era organizzata in una universitas guidata da un syndicus.

Età moderna

[modifica]

Nel 1576 essa acquistò i diritti della parte feudale (posseduta per ultimo dal barone Paolo Capece-Bozzuto) e della parte demaniale del suo territorio, mentre il re si riservava il diritto di nominare un governatore per l'amministrazione del "casale".

Nel 1639 Ramiro Felipe Núñez de Guzmán, duca di Medina, viceré di Napoli, decise di vendere i "casali" per finanziare la guerra dei Trent'anni e gli abitanti di Afragola furono costretti a versare 18 000 ducati per essere mantenuto in demanio.

Nel 1799 Afragola partecipò alla Repubblica Napoletana e fu issato nell'attuale piazza Municipio l'albero della libertà. Solo nel 1809 si ebbe la prima amministrazione comunale (con il primo sindaco Cesare Castaldo).

Età contemporanea

[modifica]
Veduta aerea storica
Il periodo fascista
[modifica]

Sotto il regime fascista Afragola, come tutti i comuni italiani, fu amministrata da un podestà (dal 1927 al 1943 Luigi Ciaramella). L'area urbana si ampliò, e molte strade furono dotate di rete fognaria e pavimentazione regolare.

Il 5 ottobre 1935 il re Vittorio Emanuele III, su proposta del podestà, conferì al Comune il titolo di "città", come commemorato da una targa marmorea affissa nell'atrio di Palazzo Civico il successivo 28 ottobre.

Con l'armistizio dell'8 settembre 1943, la città fu occupata dai tedeschi, che posero un campo di prigionia all'interno del Casone Spena, nell'area dell'Arcopinto e il 2 ottobre dello stesso anno compirono due stragi, la cosiddetta Strage di Afragola, durante le quali furono assassinate 11 persone, in onore delle quali, l'11 ottobre dell'anno seguente, il politico Adolfo Omodeo dettò i versi di un'epigrafe commemorativa recante il testo:

««Alla memoria delle XI vittime della ferocia nazista e dei XXX che furon travolti nella battaglia innocenti espianti gli uni e gli altri la comune colpa della mal custodita libertà civile a monito perenne per i presenti e per i posteri i cittadini d'Afragola pongono questo marmo il primo giorno della Liberazione ad opera delle mani alleate addì 11 ottobre MCMXLIV» (Epigrafe)»

Tuttavia, il 2 ottobre le truppe corazzate alleate, tra le quali il 1st Royal Tank Regiment (con le sue compagnie motorizzate C Coy e 1 R.B.), il 5th Regiment Royal Artillery (in particolare l'H Trp e il Bty H.Q. della CC Battery, comandata dal maggiore Francis Brian Wyldbore-Smith) e il 17th Royal Regiment of Canadian Artillery, provenienti da Somma Vesuviana, insieme ad alcune autoblindo venute da Casalnuovo di Napoli, si diressero verso Afragola, dove si trovava il quartier generale della brigata, il Brigade Tactical H.Q., con l'intenzione di spingersi fino ad Acerra, assediata dalle truppe naziste.

Il 3 ottobre dello stesso anno, dopo scontri a fuoco con i tedeschi, provenienti da Cardito e da Caivano, a San Michele e nei pressi del lazzaretto, questi ultimi furono messi in fuga dai contingenti alleati. Nel mentre, le truppe naziste occuparono la strada statale 87 Sannitica.

Fino al 4 ottobre, le truppe tedesche, per far fronte agli scontri alleati, formarono una linea di difesa con cannoni semoventi al bivio Cardito-Afragola-Casoria, nei pressi della Masseria Lombardi, due a Cardito ed altri quattro a sud della città, oltre a batterie di artiglieri, mitragliatrici, trincee e unità di fanteria alla masseria della principessa Caracciolo e nella Porchiera.

In seguito alla fuga dei tedeschi, gli Alleati allestirono un campo di prigionia, il cosiddetto campo 209, sotto il comando dei militari inglesi.

Come orientarsi

[modifica]
Mappa a tutto schermo Afragola


Frazioni

[modifica]
  • Capo Mazzo
  • Saggese


Come arrivare

[modifica]

In aereo

[modifica]

In auto

[modifica]

La città è servita dallo svincolo Acerra-Afragola e dallo svincolo Casoria-Avellino (Casoria-Afragola provenendo dalla Tangenziale di Napoli), entrambi senza casello, dell'autostrada A1 Milano-Napoli.

È inoltre interessata dal percorso dell'Asse Mediano, con tre uscite: Afragola-Cardito (al confine con Cardito), Afragola parco commerciale e Afragola est-Casalnuovo. Anche l'uscita Acerra Centro/Corso Italia/ Casalnuovo è situata in territorio di Afragola, così come lo svincolo per l'asse di supporto ivi adiacente.

Nel giugno del 2017 è stata aperta l'uscita Afragola centro-stazione AV. In fase di realizzazione è, invece, lo svincolo Afragola sud sull'autostrada A16, a spese dell'IKEA all'esito di un lungo contenzioso con l'amministrazione comunale. Lo svincolo Afragola-Acerra cambierà nome in Afragola nord.

In treno

[modifica]
  • 40.907514.29871 Stazione di Casoria-Afragola. Sulle linee Roma-Formia-Napoli e Napoli-Foggia, servita da relazioni regionali svolte da Trenitalia nell'ambito del contratto di servizio stipulato con la Regione Campania. Stazione di Casoria-Afragola su Wikipedia stazione di Casoria-Afragola (Q3969278) su Wikidata
  • 40.899614.33772 Stazione di Salice. Sulla linea Napoli-Baiano della Ferrovia Circumvesuviana, servita da relazioni metropolitane e suburbane esercite da EAV nell'ambito del contratto di servizio stipulato con la Regione Campania. Stazione di Salice su Wikipedia stazione di Salice (Q3970767) su Wikidata
  • 40.931314.33123 Stazione di Napoli Afragola. Realizzata su progetto di Zaha Hadid sulla linea Roma-Napoli AV/AC nonché terminale della costruenda ferrovia Napoli-Bari AC. Stazione di Napoli Afragola su Wikipedia stazione di Napoli Afragola (Q3970269) su Wikidata

In autobus

[modifica]

Attualmente è attiva una linea bus di EAV, sullo stesso tracciato dell'A3N Afragola-Napoli operato da CTP. La stazione AV è servita da autolinee urbane, suburbane ed extraurbane esercite da ex CTP, AIR, ex CLP ed EAV.

Come spostarsi

[modifica]


Cosa vedere

[modifica]
  • 40.9230614.310211 Piazza del Municipio. In origine esisteva come piccolo slargo con il nome di "piazza dell'Arco". Vi si affacciava la piccola chiesa di San Nicola di Bari. L'antica universitas, organizzazione degli abitanti che rappresentava la città, che si era riunita inizialmente nella chiesa di Santa Maria della Misericordia (piazza Ciampa), prese in affitto nella prima metà del XVIII secolo alcuni ambienti di "palazzo Tuccillo" in via San Giovanni. Nel 1860 si decise di abbattere alcuni edifici, compresa la chiesa di San Nicola, tra la via suddetta e il vicolo dell'Arco per creare una piazza antistante; fallite le trattative per l'acquisto del palazzo Tuccillo, una nuova sede municipale fu eretta nel 1870 sul fondo della piazza, ad opera degli architetti Carlo Ciaramella e Francesco Danise. Sull'attuale piazza si affaccia anche il "palazzo Migliore", del XVII secolo.

Architetture religiose

[modifica]
  • 40.917514.3072 Basilica di Sant'Antonio di Padova. Il santuario, poi elevato a basilica minore, fu eretto in stile barocco a partire dal 1633 con annesso convento dei frati minori riformati dell'ordine francescano, nonostante l'opposizione dei domenicani. L'interno, rivestito di marmi, è a tre navate, con abside e cappelle sul lato sinistro. In Basilica è conservato un miracoloso crocifisso attribuito a frate Umile da Petralia, la statua in legno di Sant'Antonio di Padova del XVII secolo, collocata in un grande tabernacolo del 1922 conosciuto come "Trono del Santo", un pulpito marmoreo di Francesco Jerace, e altre opere d'arte di rilievo. Nella sacrestia un dipinto di Agostino Beltrano raffigurante l'apparizione del Bambino Gesù a Sant'Antonio (1630). Sulla sinistra del Santuario si erge l'alto campanile costruito a partire dal 1950. Il culto di Sant'Antonio ha reso il santuario un celebre luogo di pellegrinaggio (con festa il 13 giugno), facendo di Afragola la "Padova del Sud". Dal 18 febbraio 1995 il santuario è ufficialmente gemellato con la Basilica di Sant'Antonio in Padova, ma contatti informali sono esistiti da sempre, in quella occasione i Frati Minori Conventuali di Padova donarono alla città un'importante reliquia del Santo (un pezzo di massa muscolare toracica di circa 6 cm), conservata in una cappellina nella parte posteriore del Trono del Santo. Dal 6 gennaio 2017 il santuario è ufficialmente gemellato anche con il Santuario di Sant'Antonio in Lisbona, città che diede i natali al Santo nel 1195. Il convento, con il collegio serafico, ospita la Biblioteca del Convento di Sant'Antonio che raccoglie oltre diciottomila volumi, tra cui numerosi pezzi unici o rari.
  • 40.925114.30933 Chiesa di Santa Maria d'Ajello. Fondata nel 1190, si trova in pieno centro storico; secondo la tradizione, infatti, ha inglobato una precedente cappella, esistente prima di Santa Maria la Nova. Costituita inizialmente da una sola navata, fu rimaneggiata nel 1583 (aggiunta delle navate laterali) e nel 1780. Conserva dipinti di Giovan Angelo Criscuolo (tardo Cinquecento), di Alessandro Viola (1695) e di Angelo Mozzillo, che era peraltro un parrocchiano (1787). Sulla sinistra della chiesa le si accostò tra il 1603 e il 1608 la cappella della Confraternita dell'Immacolata Concezione, ristrutturata nel 1867. Conserva un dipinto di Girolamo Imparato. Chiesa di Santa Maria d'Ajello su Wikipedia chiesa di Santa Maria d'Ajello (Q113164563) su Wikidata
  • 40.91914.32414 Chiesa di San Marco in Sylvis. Insieme a San Marco all'olmo costituisce la parrocchia di San Marco evangelista. Costruita in un territorio all'epoca boscoso (donde il complemento di stato in luogo in sylvis) probabilmente intorno al XII secolo, fu diverse volte rimaneggiata (in particolare si ebbe un innalzamento del pavimento), e, alla costruzione originaria, risale il campanile. Sul muro esterno dell'abside è inserita la pietra di San Marco, sulla quale, secondo la devozione popolare, si sarebbero seduti in momenti diversi San Marco e San Gennaro. Nel XVII secolo la sede parrocchiale fu trasferita a San Marco all'olmo (costruita nel 1615 e ampliata nel XIX secolo), più facilmente accessibile. Chiesa di San Marco in Sylvis su Wikipedia chiesa di San Marco in Sylvis (Q28455676) su Wikidata
  • 40.920714.316545 Chiesa del Santissimo Sacramento (San Marco all'Olmo). Sede della parrocchia di San Marco evangelista, fu eretta nel 1615, in séguito a un decreto della curia arcivescovile di Napoli finalizzato a dotare le anime del quartiere di Casavico, la cui chiesa parrocchiale era San Marco in sylvis, di una cappella più facilmente accessibile. Nonostante il successivo ampliamento, dovuto al progressivo trasferimento degli uffici parrocchiali, mantiene ancora la struttura originaria, di cui è intatto il puro stile barocco. Nonostante l'espansione del XX secolo che ha determinato l'urbanizzazione totale della zona intorno alla chiesa di San Marco in sylvis, più popolosa rispetto alla parte storica di Casavico, gli uffici parrocchiali sono rimasti ubicati a San Marco all'olmo.
  • 40.9188940.313196 Chiesa di San Giorgio Martire. Situata alle spalle del Castello, fu eretta tra il 1695 e il 1702 al posto di una precedente cappella. Questa, attestata dal 1131 e rimaneggiata nel 1380, sorgeva nel punto più alto della città e andò distrutta nel terremoto del 1688. La cupola, opera dell'architetto Blasotti, fu realizzata nel 1741. Il campanile, di Mario Gioffredo, è del 1772. Accanto è possibile ammirare la cappella dell'Ave Gratia plena, rimasta intatta sin dal XII secolo, anche se chiusa al pubblico perché in corso di restauro (in realtà il restauro è stato deliberato e autorizzato dalla competente soprintendenza già da diversi anni, ma non è mai partito).
  • 40.9219514.313517 Chiesa del Sacratissimo Rosario. Eretta nel 1602 insieme al vicino convento dei domenicani, si trova in pieno centro storico. Ha subìto diversi rimaneggiamenti e fu restaurata da ultimo nel 1989 a seguito dei danni subiti nel terremoto del 1980. Dopo numerosi affidamenti pastorali il card. Michele Giordano ne decretò, dal 2005, la conversione in parrocchia retta dai missionari francesi di Punto Cuore.
  • Chiesa matrice di Santa Maria del Carmelo al cimitero. Di stile neoclassico, fu eretta, su progetto dell'architetto Ferdinando Patturelli, nel 1841, quando fu costruito il nuovo cimitero in località Cantariello.
  • Chiesa di Santa Maria della Misericordia, Via Ciampa. Edificata alla fine del XV secolo dall'Ordine dei servi di Maria, subì radicali rifacimenti nel 1857, nel 1938 e nel 1970.
  • Chiesa di San Giovanni Battista. Innalzata presso l'attuale piazza Municipio tra il XV e il XVI secolo, fu rimaneggiata nel 1784. In condizioni di utilizzo sporadico, funge da stazione notturna per l'effige di S. Antonio di Padova nei giorni della sua festa.
  • Santuario del Sacro Cuore di Gesù. Situato nel centro storico vi è annesso il convento dei Missionari dei Sacri Cuori di Gesù e Maria fondati da San Gaetano Errico, e nel cui complesso monumentale è situato un teatro con oltre 500 posti a sedere, intitolato a Padre Giuseppe Bottiglieri, danneggiato dal terremoto del 1980 e riaperto dopo i lavori di ristrutturazione nel 2010.
  • Chiesa di San Michele Arcangelo. Costruita agli inizi del Novecento su modello classicheggiante, è stata soppressa come sede parrocchiale con la costruzione del rione Salicelle, la cui chiesa, intitolata al santo medesimo, è stata eretta in sede parrocchiale.

Architetture civili

[modifica]
  • 40.919314.31358 Castello di Afragola. Documentato dal 1495, fu probabilmente costruito dopo il 1420 dalla famiglia che deteneva in quel momento il feudo di Afragola (Capece-Bozzuto). Secondo la tradizione fu residenza della regina Giovanna II d'Angiò. Si presentava in origine come un vasto quadrilatero protetto da quattro torri e circondato da un fossato, più tardi riempito. Nel 1571 fu venduto all'universitas, corrispondente all'attuale comune. In stato di degrado fu venduto nel 1726 a Gaetano Caracciolo duca di Venosa, che lo restaurò. Nuovamente in abbandono alla fine del secolo, vi fu installato un orfanotrofio. Attualmente il castello ospita una scuola dell'infanzia e primaria paritaria, denominata Addolorata, il cui ente gestore è la Città di Afragola, la cui frequenza è gratuita. Tale scuola è erede dell'orfanotrofio gestito dalle Suore Compassioniste Serve di Maria nel secolo scorso in base a un protocollo d'intesa, non più vigente, siglato tra la fondatrice della Congregazione, la beata suor Maria Maddalena Starace, e l'amministrazione comunale. La Congregazione ha ancora una comunità nel castello, che ospita anche il centro di accoglienza diurno "Il Bruco", semiconvitto per ragazzi in difficoltà gestito da una cooperativa sociale. Castello di Afragola su Wikipedia castello di Afragola (Q65951032) su Wikidata
  • Fortillicium. Su via Alighieri, provenendo da via Arena, poco prima di incrociare via Sicilia, si apprezza, sul lato destro, un muraglione in pietra grigia che, in corrispondenza del suddetto incrocio, assume un'insolita forma tondeggiante. Il manufatto, ormai in gran parte inglobato negli edifici vicini, altro non è che un residuo dei bastioni di quest'antichissima opera di fortificazione afragolese. Sebbene si abbia notizia certa della sua esistenza solo a partire dal 1388, si ritiene che sia stato eretto molto prima, dai Normanni e posto, a salvaguardia dell'ingresso settentrionale dell'antica Afragola, sull'arteria viaria principale del tempo, la quale si dipartiva dall'Appia antica e, superato il Lanium (poi divenuto "Regi Lagni" dopo gli interventi di bonifica di epoca borbonica), attraversava il Bosco di Sant'Arcangelo, il borgo di Casolla Valenzano, la contrada tuttora chiamata "Int'cantare", giungeva proprio nei pressi dell'attuale incrocio tra via Arena e via Alighieri e, costeggiato il fortillicium, proseguiva per le attuali via Ciampa, via Cirillo, via Olmo, piazza San Marco, via Nunziatella e, seguendo il percorso della "Cantariello", menava a Napoli attraverso l'antichissima via delle Puglie.
  • 40.9181914.308499 Villa comunale (La pineta).

Siti archeologici

[modifica]
  • Villaggio del bronzo antico di Afragola. Villaggio del bronzo antico di Afragola su Wikipedia Villaggio del bronzo antico di Afragola (Q66615606) su Wikidata


Eventi e feste

[modifica]
  • Festa di Sant'Antonio di Padova. Quella del 13 giugno è la festa principale della città, gli afragolesi, infatti, riconoscono come loro protettore Sant'Antonio. Secondo la tradizione, nel XIX secolo, nei giorni precedenti la festa, dei carretti giravano casa per casa per raccogliere le offerte in natura che venivano infine vendute all'asta, carretti che partivano anche dalle città circonvicine. La tradizione della raccolta delle offerte continua tuttora, ma vengono raccolte solo offerte in denaro. La statua del santo, ospitata nella basilica di Sant'Antonio, viene rivestita dei paramenti liturgici alla vigilia della festa, poi, durante la notte, è traslata sul sagrato della Basilica per permettere ai fedeli di rendere omaggio all'effigie. Durante la giornata vengono celebrate 14 messe, 13 in Basilica e 1 in piazza, alla presenza di un Vescovo, e, dal 14 al 20 giugno, la statua del Santo gira in processione per tutto il territorio comunale e alcuni quartieri della vicina Casoria, e sosta ogni sera (e la domenica) presso la Cappella in piazza Municipio. Il 20 giugno dalla vicina Casoria parte la processione di conclusione, conosciuta come la "ritirata" del santo, i fedeli seguono il Santo per l'ultimo chilometro prima che rientri in Santuario a notte inoltrata.
  • Incendio del campanile. Questa manifestazione pirotecnica si fa risalire ad un'antica tradizione, ripristinata nel 1995 in occasione degli ottocento anni dalla nascita del Santo, il giorno dell'Assunzione, per oltre un decennio si è ripetuto lo spettacolo pirotecnico che ha come fulcro il campanile della basilica di Sant'Antonio. Negli ultimi anni la manifestazione è stata nuovamente abolita in seguito al restauro del campanile, oggi, nella stessa giornata, si tengono spettacoli canori o fontane d'acqua danzanti.
  • Festa di San Marco evangelista. Patrono del quartiere "San Marco" si tiene il 25 aprile.
  • Festa dei fujenti. Legata al culto della "Madonna dell'Arco", venerata nell'omonimo santuario del comune di Sant'Anastasia e che fu introdotta nel XIX secolo, benché la prima attestazione storica per tale festa in Afragola risalga al 1923.
  • Premio "Città di Afragola". La città è sede del premio "Città di Afragola - Ruggero il Normanno", istituito nel 1990 da Luigi Grillo, divenuto internazionale in occasione della decima edizione. Il premio viene assegnato ogni anno a personalità di rilievo nei campi della cultura, della politica, dell'imprenditoria, delle professioni, o ad autorità religiose e militari, e consiste in una statuetta in argento raffigurante il re normanno a cavallo. Vengono inoltre conferiti premi speciali (medaglia d'oro). Presenziano i discendenti della casa d'Altavilla.


Cosa fare

[modifica]


Acquisti

[modifica]


Come divertirsi

[modifica]

Spettacoli

[modifica]
  • 40.922914.296971 Teatro Gelsomino, Via Don Giovanni Bosco 25, +39 342 1116937, . Adibito anche a cinema, il quale con una capienza di 582 posti è la più grande struttura teatrale sul territorio ed è quello in cui vengono presentati spettacoli di maggiore rilevanza sia regionale sia nazionale.
  • 40.92414.30912 Civico 33 - Il Teatro in Una Stanza, Vicolo I Pigna 2, +39 392 6049732. Si concentra sulla commedia e che offre anche corsi di recitazione comica.
  • 40.9370214.312943 Teatro Troisi, Piazzale Unicef. Ove vengono svolti vari eventi culturali e presentate pièces variegate, anche in anteprima oppure gratuitamente.


Dove mangiare

[modifica]

La cucina afragolese si inserisce nella tradizione della Campania centro-settentrionale (cucina napoletana) con alcune varianti: ad Afragola non esiste il casatiello dolce, e con questo termine si intende il "casatiello salato", tradizionale durante la Pasqua insieme alla pastiera e alla "pizza di tagliolini", mentre il "tortano" è ancora una pietanza differente.

Il menù delle feste comprende le polpette di San Marco (polpettine di carne suina e bovina con cavolo nero o cappuccio preparate nella borgata di Casavico in occasione della festa patronale, mentre c'è la variante del quartiere "In Sylvis" dove la polpetta viene fornita di ripieno al centro, formato da salame e formaggio racchiuso in una porzione di cavolo cappuccio, in riferimento allo storico trafugamento del corpo di San Marco da parte di due mercanti Veneziani), e i croccantini o torroncini di Sant'Antonio, venduti sulle bancarelle in occasione delle celebrazioni per il santo protettore.

Per Pasqua sono tipici i taralli frolli, pressoché sconosciuti al di fuori del territorio afragolese.


Prezzi medi

[modifica]


Dove alloggiare

[modifica]

Prezzi medi

[modifica]


Sicurezza

[modifica]

Numeri utili

[modifica]

Farmacie

[modifica]


Come restare in contatto

[modifica]

Poste

[modifica]
  • Poste Italiane (3 sedi).
    • 40.9186114.311496 Ufficio postale, Via Trieste e Trento 10, +39 081 8692932. Lun-Ven 8:20-19:05, Sab 8:20-12:35.
    • 40.9177814.306277 Afragola 1, Via Cesare Battisti 17, +39 081 8691602. Lun-Ven 8:20-19:05, Sab 8:20-12:35.
    • 40.9123914.330088 Afragola 2, Via San Marco 29, +39 081 8510090.



Nei dintorni

[modifica]



Altri progetti

[modifica]
CittàUsabile: l'articolo rispetta le caratteristiche di una bozza ma in più contiene abbastanza informazioni per consentire una breve visita alla città. Utilizza correttamente i listing (la giusta tipologia nelle giuste sezioni).